La 13/a edizione della Presidents Cup a Melbourne inizia tra le sorprese. Gli Stati Uniti di Tiger Woods (capitano e giocatore) sono sotto per 4-1 dopo la prima giornata di gare che ha visto il Team Internazionale (giocatori europei esclusi) di Ernie Els dominare la scena. Dal 1994 (anno della prima sfida tra le due compagini) mai il Resto del Mondo aveva fatto registrare una partenza così forte. Nel 1998, e quindi nell'unico e ultimo successo ottenuto, il Team Internazionale dopo la prima manche era avanti 3.5 a 1.5. E questa è la quarta volta che gli statunitensi cominciano la competizione biennale, modello Ryder Cup, in svantaggio.
Eppure l'inizio della kermesse in Australia aveva fatto presagire tutt'altro scenario. Nel primo incontro di doppio (cinque quelli giocati) con formula fourball Woods, in coppia con Justin Thomas, ha trascinato al successo gli Stati Uniti mettendo al tappeto (4&3) il duo avversario composto dall'australiano Marc Leishman e dal cileno Joaquin Niemann. Sei i birdie realizzati da Woods (di cui tre nelle prime cinque buche giocate), straripante. Tutti e gli altri quattro match sono stati vinti dal Team Internazionale. Sungjae Im e Adam Hadwin hanno sconfitto (1 up il risultato finale) Patrick Cantlay e Xander Schauffele. Con lo stesso punteggio Pan Cheng-tsung e Hideki Matsuyama hanno superato al fotofinish Patrick Reed e Webb Simpson.
Adam Scott e Ben An si sono poi presi la scena (2&1) contro Tony Finau e Bryson DeChambeau. A mettere il sigillo su una giornata memorabile per il Team Internazionale sono stati Louis Oosthuizen e Abraham Ancer, capaci di superare (4&3) Gary Woodland (vincitore dell'Us Open 2019) e Dustin Johnson, ex numero 1 al mondo al rientro dopo l'operazione al ginocchio.
E adesso gli Stati Uniti di Woods al Royal Melbourne GC (che per la terza volta ospita la rassegna) sono costretti a rincorrere.
La seconda giornata (che prevede cinque incontri foursome) per gli Usa è già da dentro o fuori. Woods giocherà ancora con Thomas in una sfida che vedrà i due americani affrontare Matsuyama e Ben An. L'America insegue la rimonta e rivede gli spettri del recente passato con la debacle nella Ryder 2018 di Parigi che sembra aver lasciato il segno. (ANSA).