Un ferro e una pallina (di gomma) da provare a infilare in una buca possono rappresentare una terapia utile per i disabili.
La prova si è concretizzata al Golf Club Milano, dove nelle giornate dell'Open d'Italia, nell'area "GolfSuperAbili", ragazzi ragazze con diversi problemi psichici e fisici hanno abbattuto una barriera cimentandosi con uno sport che non vuole più essere considerato di élite. "Così si abbatte un'ulteriore barriera ideologica, il golf si apre al mondo della disabilità, sia fisica sia intellettiva", può raccontare soddisfatto Gaetano Santonocito dell'Associazione italiana spastici di Monza. "I ragazzi down quando si mettono a giocare a golf riescono a raggiungere gli obiettivi. È questo è importante. Da una dozzina d'anni abbiamo anche una squadra, la Green Golf Monza Club, composta da 12 ragazzi down, fra cui Davide Radaelli", medaglia d'oro alle Special Olympics del 2015 a Los Angeles. Sotto gli occhi di un talento del golf azzurro, il professionista Federico Maccario, i disabili si sono cimentati in una serie di esercizi per fare conoscenza con i movimenti base del golf, seguiti da tecnici della Federgolf. "Il nostro sport è decisamente democratico e inclusivo. La federazione si sta muovendo affinché l'opinione pubblica capisca questa realtà. Il golf purtroppo è visto come m uno sport d'élite, per pochi. Invece qui stiamo dimostrando il contrario", ha sottolineato Nicola Maistroni, allenatore responsabile del settore paralimpico della Federgolf. Ad assistere alle esercitazioni c'è anche il direttore generale della Ryder Cup 2022, Gian Paolo Montali. L'inclusione sociale delle persone disabili è "uno dei cardini del progetto Ryder Cup" spiega Montali, con l'obiettivo di "far capire ai ragazzi meno fortunati che il golf è uno sport alla loro portata, che può dargli grandi soddisfazioni".