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Israele guarda Milano per innovare

Jvp insieme a Cina bacchetta imprese, meno aperte di altre in Ue

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 25 MAG - Il principale fondo di venture capital israeliano, Jerusalem Venture Partners (Jvp), è a caccia di "progetti innovativi unici" da realizzare a Milano in collaborazione con le imprese del territorio. "Stiamo guardando con interesse a Milano. E' una città virtuosa, ma nel settore della tecnologia manca una storia unica, come ad esempio per la moda e il design. Mi piacerebbe trovare qualcosa per collaborare qui". Lo afferma il fondatore e presidente di Jvp, Erel Margalit, intervenendo al 'Technology Forum 2018' di The European House Ambrosetti, all'Unicredit Pavillon, invitando le imprese milanesi, e più in generale quelle italiane, ad aprirsi di più alla collaborazione internazionale. "Vogliamo cercare di collaborare su idee uniche con importanti città europee", come ad esempio Parigi, dove il fondo ha anche degli uffici. Nella capitale francese "sono nate tante startup che hanno capito l'importanza dell'internazionalizzazione", a differenza dell'Italia, dove le giovani imprese "non hanno ancora capito il ruolo internazionale che devono avere. Ma - avverte - se lavorate da soli non avrete successo". Margalit è l'artefice della trasformazione di Gerusalemme, dove, "abbiamo portato innovazione e tecnologia, dando una speranza ai giovani", spiega. "Quando ho fondato Jvp nel 1993 Gerusalemme era caratterizzata da una grande povertà. Noi abbiamo creato 20.000 nuovi posti di lavoro legati all'innovazione e oggi Gerusalemme è tra le prime 25 città del mondo in questo campo". A bacchettare le imprese italiane, in occasione del Forum, è anche l'economista cinese Fu Xiaolan, direttore del Technology and management center for development, spiegando che oggi "la Cina sta stringendo collaborazioni con diversi paesi europei, come Regno, Francia e Germania. Per l'Italia c'è ancora spazio per crescere. Qui le aziende sono meno aperte alla collaborazione internazionale". Ma oggi "l'open innovation è la parola chiave", perché "viviamo un cambiamento tecnologico esponenziale, siamo nella quarta rivoluzione industriale, ed è necessario aprirsi alla collaborazione".
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