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Favuzzi (Exprivia), con acquisizione Italtel vera integrazione Tlc e It

Accordo entro fine settembre, soluzioni 4.0 dalla telemedicina alle fabbriche

Redazione ANSA MILANO

Dalla realizzazione di piattaforme digitali che agevolano la vita di pazienti e medici, a soluzioni per l'Industria 4.0 che prevedono il controllo e la gestione da remoto delle fabbriche e delle linee di produzione, oltre che nuove applicazioni in ambito Tlc. Sono solo alcuni dei contributi allo sviluppo 4.0 che possono arrivare dalla integrazione tra Italtel ed Exprivia, che porta alla nascita di un gruppo da 600 milioni di euro e oltre 3.000 dipendenti, in grado di sviluppare una più ampia gamma di prodotti e servizi nei processi di digitalizzazione. Le due società, dopo aver ottenuto il via libera delle banche creditrici e del socio Cisco alla fusione, si preparano per chiudere l'accordo entro "fine settembre" e poi far partire, "formalmente ad ottobre", una fase congiunta di costruzione di soluzioni innovative che "pensiamo di sviluppare e rendere concrete nell'arco dei prossimi tre anni", afferma il presidente e amministratore delegato di Exprivia, Domenico Favuzzi, intervistato dall'ANSA, sottolineando che "l'obiettivo è di mettere insieme le competenze delle due aziende per realizzare una vera convergenza tra il mondo delle Ilc e dell'Information technology, in modo da costruire soluzioni innovative basate su settore cloud e mobile".

   Ad oggi i primi frutti di questa collaborazione, tra un'azienda esperta nel settore del software per Tlc e soluzioni di cloud e networking (Italtel) ed una più giovane con forti competenze su alcuni settori di mercato specifici (Exprivia), sono già evidenti. In campo sanitario, ad esempio, i due gruppi hanno creato un'applicazione di telemedicina che consente al paziente di essere seguito da remoto da un'equipe di medici, i quali possono anche consultare la sua storia clinica, grazie ad una piattaforma integrata che contiene i dati di cartella in unico database. "Stiamo proponendo questa applicazione, nella sua versione più completa, ad una serie di operatori e stiamo riscontrando molto interesse - spiega Favuzzi -, sia perché genera una riduzione dei costi sia perché migliora la qualità della vita del paziente". Sul fronte Industria 4.0 Italtel ed Exprivia metteranno "a disposizione delle aziende le proprie conoscenze e capacità, cercando di lavorare anche con il settore di ricerca e delle università per proporre soluzioni innovative ad un'ampia fascia di imprese manifatturiere su tutto il territorio nazionale", sottolinea Favuzzi, aggiungendo che le applicazioni più classiche riguardano quelle della manutenzione e dell'assistenza e del post vendita. "Ad esempio, stiamo sviluppando delle soluzioni che consentono ad un'azienda di controllare da remoto l'efficienza delle linee di produzione, che magari sono installate all'estero".

   Per Favuzzi, "c'è moltissimo interesse da parte delle imprese verso Industria 4.0". Da un lato ci sono "le aziende più internazionalizzate, che rappresentano circa il 30% del totale e hanno già avviato dei progetti e investimenti in tal senso", dall'altro, "il restante 70% si sta attivando e probabilmente nella prima parte 2018 farà partire nuovi progetti". Però "abbiamo un problema nel campo delle micro imprese per far partire processi di industria 4.0. Bisogna lavorare per creare delle aggregazioni, a rete o a filiera, che consentano di potenziare la capacità e l'offerta, e di ingaggiare i mercati internazionali". Dall'integrazione con Italtel, il numero uno di Exprivia si aspetta, "oltre allo sviluppo di soluzioni innovative, una forte accelerazione del processo di internazionalizzazione, perché la società di Tlc ha importanti vendite all'estero, quindi utilizzeremo questa rete di vendita per veicolare i nostri prodotti negli altri paesi. Poi c'è un interesse comune verso il mercato degli Stati Uniti che cercheremo di sviluppare".

   Altro tema centrale coinvolge la forza lavoro, in quanto Italtel oggi ha in atto un processo di riduzione del personale, ma Exprivia conta di riuscire a riassorbire la maggior parte di quei lavoratori e, soprattutto, "poi di dare vita insieme a una seconda fase espansiva dove andremo ad assumere nuovi ingegneri e tecnici", conclude Favuzzi. (ANSA).

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