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Mafia a Roma: Buzzi, nessun illecito con Carminati

Duello Pd-Fi su prefetto. Marino da Cantone,120 appalti sospetti

Roma trattiene il fiato in attesa di nuovi colpi di scena su Mafia Capitale e al Tribunale del Riesame, che oggi si è riservato, Salvatore Buzzi dice di non aver "commesso alcun illecito con Massimo Carminati". "L'ho incontrato per la prima volta nel 2012", afferma il presunto braccio destro del boss. Da quell'anno 'il Cecato' era un dipendente della cooperativa 29 Giugno. E si saprà a giorni la decisione del Tribunale della Libertà che dovrà esprimersi sia per Buzzi, sia per altri 16 indagati sulle richieste di revoca delle ordinanze e sull'aggravante della matrice mafiosa. "Qui non è questione di 'mondo di mezzo', ma di destra e di sinistra", dice Buzzi davanti ai giudici del Riesame, sottolineando di aver preso appalti con entrambe. Mentre Ignazio Marino consegna al capo dell'Anticorruzione Raffaele Cantone un dossier su 120 appalti sospetti, Pd e Fi duellano sul prefetto. Il primo critica Giuseppe Pecoraro per la sua presenza sulla stampa e gli chiede conto di sei anni di lavoro, Fi lo difende.

La commissione prefettizia lavora da ieri per stabilire se il Campidoglio sia infiltrato dalla mafia e dare un parere su un ipotetico scioglimento del Comune. Il Pd di Marino non lo vuole e attacca Pecoraro. Che pure promette i primi risultati dell'indagine entro due mesi - la commissione ha tre mesi- e si augura che lo scioglimento non sia necessario. "Il prefetto fa più interviste e dichiarazioni di Salvini", scrive su Twitter Matteo Orfini, presidente Dem e commissario a Roma. "Un chiaro avvertimento - per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri -, Orfini attacca il prefetto perché promuove controlli sulla gestione del Campidoglio. Male". Il Pd incalza. "Pecoraro dovrebbe chiarire qual è stato il suo ruolo negli anni dell'amministrazione Alemanno nella gestione della cosiddetta 'emergenza rom'", dice il deputato Khalid Chaouki. Pecoraro fu nominato commissario per i nomadi il 28 maggio 2008, ricorda. Poi in serata, si apprende da ambienti parlamentari dem, ci sarebbe stata una cordiale telefonata che avrebbe ripianato le tensioni tra Orfini e Pecoraro. "Immagino che il prefetto Pecoraro sappia molte cose - dice Marino - e probabilmente non le può dire perché deve collaborare con le forze dell'ordine. Io certamente mi sono accorto che molte cose non andavano bene" dall'insediamento a giugno 2013. Il sindaco consegna un dossier con 120 appalti sospetti del Comune - emergenza casa, verde e sociale in primis - al capo dell'Anticorruzione Cantone, "che ci affiancherà nella vigilanza". "Proprio nel sociale ci siamo resi conto che nel 2007-2013 c'è stato un aumento statisticamente significativo delle procedure condotte su base negoziale - afferma Marino - e con affidamenti diretti invece che con bandi di gara pubblici". Il ministro dello Sviluppo Federica Guidi promette "ispezioni straordinarie sulle cooperative coinvolte" nell'inchiesta. La 29 Giugno di Buzzi ha avuto appalti dal Campidoglio dal maggio 1994 al 2013, "con una crescita esponenziale del fatturato" del gruppo, secondo il Ros carabinieri. Con Francesco Rutelli sindaco ha ricevuto oltre 500 mila euro, nel 2003-2006 con Walter Veltroni oltre 3 milioni e mezzo, con Gianni Alemanno appalti per circa 8 milioni. "Qui non è questione di mondo di mezzo ma di destra e di sinistra", dice Buzzi al Riesame, ricordando di aver vinto appalti in Campidoglio fin dai tempi in cui era sindaco Rutelli. Un, riferimento quello a Rutelli, poi smentito dal legale Alessandro Diddi. Confindustria annuncia che si costituirà parte civile nel processo a Mafia Capitale, "per tutelare reputazione imprese e leale concorrenza". Anche Ama, municipalizzata di rifiuti e ambiente, chiederà il risarcimento danni, di immagine compresi. Codacons e Federcontribuenti invitano i romani a fare lo stesso.

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