La 76/a stagione dell'Istituzione
Universitaria dei Concerti riparte il 20 ottobre, per ora con un
orizzonte che guarda fino a fine anno, in attesa di confermare
anche il calendario 2021. Al momento quindi annuncia solo i 13
appuntamenti previsti fino a dicembre 2020 che, come di
consueto, propongono i migliori solisti ed ensemble della musica
colta internazionale, Alexander Lonquich, Benedetto Lupo,
Alessandro Carbonare, L'Accademia Bizantina, Enrico Dindo,
Massimo Quarta, Giuseppe Albanese, Europa Galante, Sergej
Krylov, ma anche giovani musicisti già incamminati verso una
brillante carriera come Gloria Campaner, Emanuil Ivanov, Philipp
Kopachevsky, senza dimenticare la musica contemporanea con la
prima romana, il primo dicembre, di The Man who mistook his Wife
for a Hat, opera da camera di Michael Nyman.
Quest'anno, per sopperire alla disponibilità limitata
dell'Aula Magna, spesso occupata per l'elezione del nuovo
Rettore della Sapienza, la IUC utilizzerà anche altre due
importanti venue, il Teatro Italia e il Teatro Palladium.
"L'emergenza Covid ha imposto paletti estremamente rigidi, ma
abbiamo cercato di fare di necessità virtù - commenta Giovanni
D'Alò, direttore artistico della IUC -. Troverete qualche
artista straniero in meno, soprattutto quelli che provengono da
paesi particolarmente attenzionati, e molti più artisti
italiani. La cosa ci fa enormemente piacere perché il livello
dei nostri musicisti è altissimo e molti di loro sono amici
storici della IUC come Massimo Quarta, Pietro De Maria, Enrico
Dindo, Alessandro Carbonare, Benedetto Lupo, il Quartetto di
Cremona, e anche Alexander Lonquich da anni nostro connazionale
d'adozione".
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