Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Curia: i beni spostati con autorizzazione Soprintendenza

Curia: i beni spostati con autorizzazione Soprintendenza

Ma per don Farinella potrebbero andare persi

GENOVA, 20 maggio 2022, 13:03

Redazione ANSA

ANSACheck

«Gli spostamenti effettuati sono stati regolarmente autorizzati dalla Soprintendenza, la quale ha avuto modo di constatare, con un sopralluogo del funzionario Massimo Bartoletti, che ogni bene è conservato con la necessaria attenzione e cura ed è stata rilasciata regolare autorizzazione». Così la Curia ha replicato alla denuncia di don Farinella, attraverso Padre Mauro De Gioia, Coordinatore dell'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici. E ciò trova conferma in una lettera a firma del Soprintendente Cristina Bartolini in cui si legge: "è stato effettuato un sopralluogo del funzionario storico dell'arte che ha potuto verificare che una serie di beni mobili di pertinenza della Curia Vescovile si trova attualmente collocata entro altri ambienti del Palazzo Arcivescovile tra i quali gli Uffici della Cancelleria, l'Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, la Cattedrale di San Lorenzo, il Museo Diocesano di Arte Sacra, il Seminario Arcivescovile tutti di proprietà della Arcidiocesi di Genova e tutti compresi nell'ambito cittadino» .
    Don Farinella spiega che «le scelte, fatte dal Vescovo, dal Vescovo Ausiliare, dal Vicario Generale e dagli altri tre Vicari di fresca nomina, hanno generato imbarazzo e scandalo nel clero genovese e nei laici che ne sono a conoscenza». Il sacerdote commenta: "tutti e cinque i luoghi citati non fanno parte del Palazzo Arcivescovile e non sono, almeno alcuni, proprietà dell'Arcidiocesi di Genova, come erroneamente si afferma nella risposta della Soprintendenza» (il riferimento è al Museo diocesano il cui immobile è proprietà del Comune). Don Farinella sottolinea che "sarebbe stato necessario stipulare una convenzione con allegato l'obbligatorio inventario, corredato di foto di ciascun mobile, redatto sotto la supervisione di un delegato della Soprintendenza» e aggiunge che "vi è un possibile danno erariale. Sul piano amministrativo ed economico, la Corte dei conti potrebbe eccepire, visto che beni che potrebbero definirsi "di valore", sono messi a rischio, potendo essere smarriti o rubati"
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza