Conterrà anche un po' di Rossini l'
'Attila' verdiano che inaugurerà la stagione della Scala, il 7
dicembre prossimo, con la direzione di Riccardo Chailly e la
regia di Davide Livermore. Lo ha rivelato questa sera lo stesso
Chailly, presentando l'opera insieme a Sandro Cappelletto,
direttore della Rivista di Studi Verdiani, con una conversazione
a due davanti al pubblico degli 'Amici della Scala'.
Si tratta delle '5 battute per Attila' che il Pesarese
scrisse come 'omaggio' a Verdi nel 1865, tre anni prima di
morire, che Cappelletto ha mostrato in una diapositiva tratta
dalla pagina originale con la scritta autografa "salvo la
approvazione di Verdi" e che in seguito Rossini regalò a
Giuseppina Strepponi, la celebre soprano che fu seconda moglie
di Verdi. Ma non è la sola novità: c'è anche un'aria di 3 minuti
e mezzo ("Oh dolore! ed io vivea") che Verdi scrisse per il
tenore scaligero Napoleone Moriani, interprete di Foresto nella
prima esecuzione alla Scala il 26 dicembre 1846.
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