Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uccide figlia:psichiatra,non può non aver dato segni

>ANSA-BOX/ Uccide figlia

Uccide figlia:psichiatra,non può non aver dato segni

Francesco Bruno;gesto anomalo, crisi disturbo mentale trascurato

ROMA, 18 agosto 2014, 16:05

Redazione ANSA

ANSACheck

Una crisi psichiatrica grave "non emerge all'improvviso". Chi soffre di patologie importanti "può anche non parlarne, ma chi gli sta vicino sa che c'è qualcosa che non va". Luca Giustini, l'uomo di 34 anni che ieri ha ucciso a coltellate la figlia di 18 mesi, probabilmente "era affetto da un disturbo mentale importante" e il suo gesto "potrebbe essere stato il risultato di una crisi forte dovuta a un disturbo serio finora trascurato". Ad analizzare così il dramma avvenuto ieri a Collemarino(Ancona) è lo psichiatra e criminologo, nonché docente universitario, Francesco Bruno. Si tratterebbe comunque di un "gesto anomalo", dice Bruno all'ANSA. "Perché secondo le statistiche e i fatti accaduti - spiega - i padri che uccidono i figli lo fanno in misura maggiore quando i bambini superano i 3 anni. Al di sotto di questa età è più facile che siano le madri a togliere la vita ai bambini. Sempre a causa di un disturbo mentale, magari perchè temono che questo bimbo possa andare incontro a dei guai". Nella mente di Giustini, dunque, "potrebbe essere scattato quello che solitamente accade nella mente delle madri omicide". Il disturbo mentale di cui soffre questo padre, secondo Bruno, potrebbe essere di due tipi: "o una depressione grave o una schizofrenia, che può essere anche leggera e non apparente".
    Non è questo il caso, invece, del cosiddetto complesso di Medea, "a cui si può andare incontro quando esistono problemi nel rapporto tra genitori, gelosie o quando la donna è molto più forte dell'uomo" o ha raggiunto una posizione sociale più alta del marito. Non si tratterebbe neanche di un caso di immaturità o di rifiuto di responsabilità verso il figlio da parte del genitore, perchè, secondo il criminologo e psichiatra, un sentimento di questo tipo si sarebbe manifestato già con la nascita del primo figlio.
    "Questo padre, probabilmente, ha colpito con crudeltà la bambina - conclude Bruno - come se rappresentasse una minaccia o un pericolo. Era fuori di sè, lo spingeva la sua patologia. Alle madri capita di infierire in questo modo sui loro figli perché arrivano al punto di considerarli, ad esempio, espressione del diavolo".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza