"Se non si risolve il problema
dello smaltimento delle macerie, la ricostruzione post sisma
muore sul nascere": a dirlo all'ANSA è il sindaco di Camerino,
Sandro Sborgia. "La mancanza di siti ove smaltire le macerie
delle demolizioni è nota da mesi, ma purtroppo non è stata
individuata alcuna soluzione e ci sono imprese che, seppur
autorizzate a demolire, sono ferme perché non sanno dove
trasportare i detriti", spiega Sborgia. "Proprio questa mattina
- aggiunge - una ditta mi ha comunicato che deve eseguire 4
demolizioni e quindi altrettante ricostruzioni, ma al momento
non può procedere alle opere. La Regione e la Provincia devono
darci una mano a risolvere questa situazione". "Nelle ultime
settimane - racconta ancora il sindaco - ci sono state imprese
che hanno portato le macerie fino a Porto San Giorgio, ma anche
lì mi è stato comunicato che i siti di stoccaggio sono ormai
saturi". "Una soluzione tampone - propone Sborgia - potrebbe
essere quella di individuare delle aree dove traferire il
prodotto finito della trasformazione delle stesse macerie, che
in molto siti di stoccaggio diventa a sua volta ostacolo per
l'arrivo di nuovi detriti". "A tutto questo - conclude - si
aggiunte un'altra possibile grana: il prossimo 31 dicembre scade
il decreto legge con il quale si è data proroga, fino a oggi,
alla possibilità di accumulare una percentuale in più di macerie
rispetto al consentito. Anche in questo caso - sottolinea il
sindaco - si dia in tempo una ulteriore proroga".
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