Anche per le Marche, l'economia
ha continuato a crescere nel corso del terzo trimestre e per il
2020 e, da un 'sondaggio' di diverse decine di imprese, il 32%
delle aziende è intenzionato ad assumere quest'anno, in
particolare per la produzione di beni o erogazione di servizi.
E' l'indicatore più importante che si evince dai fabbisogni
occupazionali delle imprese marchigiane elaborato
dall'Osservatorio sul Mercato del Lavoro. Il 2021 ha registrato
una crescita del numero di imprese attive che risulta più
pronunciata per il terziario e le costruzioni (+1,4% in entrambi
i casi); nel primario, invece, il trend espansivo è durato solo
fino a giugno perché, dal mese successivo, il settore ha
ricominciato a perdere imprese.
Nella prima metà dello scorso anno le esportazioni delle
Marche, considerate al netto dell'export farmaceutico, sono
cresciute più velocemente di quelle italiane trainate dal
comparto dei beni strumentali. Nei primi nove mesi del 2021 le
assunzioni nelle Marche hanno registrato un +17,4% rispetto al
2020. Per gli uomini, l'ammontare complessivo degli avviamenti è
cresciuto del 18,9%, per le donne del 15,7%. Nel terziario le
imprese hanno aumentato la domanda di lavoro del 16,7%, con
ripresa più vigorosa per i settori dell'istruzione (+38,6%),
dell'informatica (+31,9%), delle attività professionali e
scientifiche (+26,1%) e dei servizi alle imprese (+20,0%). Nelle
attività del primario, invece, la dinamica degli ingressi
nell'occupazione ha mostrato un andamento più lineare. Le figure
professionali per cui le aziende interpellate avvertono
maggiormente necessità sono quelle degli operai specializzati (
per il 31% delle imprese sentite e per il 41% delle imprese fino
a 50 addetti). Dall'indagine è emersa anche una certa difficoltà
nel reclutare sul mercato personale con preparazione, capacità
ed esperienza adeguata alle necessità dell'azienda (50% dei
casi).
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