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Ambiente: in Porto Trieste Seabin, aspirarifiuti marini

Dispositivo posizionato alla base Molo Fratelli Bandiera

17 febbraio, 14:29
'Seabin' per la riduzione dell'inquinamento dei mari dalla plastica 'Seabin' per la riduzione dell'inquinamento dei mari dalla plastica

(ANSA) - TRIESTE, 17 FEB - Per contribuire a risolvere l'inquinamento dei mari causato dalla plastica, da un paio di anni nel mondo si sta diffondendo una nuova tecnologia, consistente in un cestino galleggiante per la raccolta dell'immondizia flottante. Seabin (questo il nome, bidone del mare) è un dispositivo posizionato a filo d'acqua, capace di raccogliere più di 500 chilogrammi di rifiuti plastici in mare in un anno. Il cestino è efficace soprattutto in aree come i porti, dove si accumulano i detriti, per tale motivo anche l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale ne ha installato uno, al Molo fratelli Bandiera.

Seabin funziona senza sosta notte e giorno e contribuirà alla pulizia del mare in prossimità della banchina, punto di accumulo dei rifiuti nella cosiddetta "Sacchetta".

Il cestino, il prototipo è nato dall'intuizione di due surfisti australiani, Andrew Turton e Pete Ceglinski, aspira continuamente l'acqua di mare, raccogliendo e trattenendo rifiuti e microrifiuti galleggianti (pezzi di plastica, sacchetti, mozziconi di sigarette, fibre invisibili a occhio nudo).

"Seabin da solo non può risolvere i problemi dell'inquinamento in mare - ha affermato Zeno D'Agostino, presidente dell'Authority giuliana - ma può dare un contributo per la pulizia degli specchi acquei, tanto che stiamo valutando il posizionamento di un altro dispositivo nel porto". (ANSA).

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