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La pesca elettrica divide l'Ue

Verso rinvio voto in Europarlamento

10 gennaio, 17:55
La pesca elettrica divide l'Ue La pesca elettrica divide l'Ue

 (ANSA) - BRUXELLES, 10 GEN - L'Ue si divide sulla pesca a impulsi elettrici e il voto della plenaria dell'Europarlamento, in agenda il 16 gennaio, sulle misure 'ad hoc' proposte dalla Commissione europea potrebbe essere rimandato. "È probabile che domani la conferenza dei Presidenti rinvii il voto - spiega Marco Affronte (Verdi) - riportandolo alla Plenaria di febbraio". I gruppi politici sono divisi al loro interno tra chi è con i Paesi Bassi, favorevoli, o con la Francia, contraria. Per i suoi sostenitori (Olanda, Commissione e industria della pesca), questo tipo di pesca a strascico basata sullo stordimento dei pesci sui fondali tramite elettrodi applicati alle reti riduce le catture indesiderate, i danni al fondo marino e le emissioni di CO2. Mentre per i suoi detrattori (Francia, Ong, associazioni della piccola pesca) è causa di distruzione degli ecosistemi marini e di impatti negativi sulla pesca artigianale. Nell'Ue la pesca elettrica è vietata dal 1998. Ma nel 2006 sono state introdotte deroghe per la sperimentazione di quella a impulsi, limitandola al 5% della flotta e alle acque di Olanda, Belgio, la regione Hauts de France che affaccia sulla Manica e Mar del Nord meridionale. L'occasione è stata sfruttata essenzialmente dalla flotta dei Paesi Bassi, che oggi spingono per una liberalizzazione totale. La Francia si oppone e mobilita l'intera filiera di approvvigionamento, dalle associazioni della pesca artigianale alle catene della grande distribuzione come Intermarché. Ong, eurodeputati britannici e belgi seguono i francesi, come potrebbero fare parte degli spagnoli, portoghesi e italiani. Nonostante la proposta della Commissione conservi i limiti territoriali per la pesca a impulsi elettrici escludendo il Mediterraneo, sono forti i timori per il Mare Nostrum. L'ipotesi di rinvio, "è una buona notizia - spiega Affronte - fermare oggi la pesca elettrica sarebbe importante anche per preservare possibili usi nel nostro Mare Adriatico settentrionale dove, per le caratteristiche del mare e dei fondali, questo tipo di pesca sarebbe 'perfetto' per sfruttare i nostri già sovrasfruttati stock. Dobbiamo quindi impedirlo".(ANSA).

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