Balcani: processo di Berlino conferma Ue come attore chiave

(ANSA) - TRIESTE - Dopo il processo di Berlino, l'idea "potrebbe essere di costruire a partire dai risultati raggiunti", magari con una prospettiva e un approccio regionale, ha dichiarato Florent Marciacq, rappresentante del Austro-French Centre for Reapprochement in Europe (Cfa), aprendo a Trieste la conferenza "I Balcani e Unione Europea: un ampio allargamento a Est resta possibile?".

L'evento è una tavola rotonda organizzata alla vigilia del summit di Trieste sui Balcani occidentali, che si terrà il prossimo 12 luglio. "La prima cosa che il processo di Berlino ha ottenuto è che l'enfasi sulla regione è tornata a far parte dell'agenda - ha dichiarato Marciacq -. Ciò mostra che l'Ue è ancora un attore geopolitico chiave nell'area, in un momento in cui tutti i protagonisti, come Russia, Turchia e Cina, sono molto attivi". Al fine di ottenere nuovi risultati, ha aggiunto, il processo dovrebbe adottare una prospettiva regionale piuttosto che l'attuale "competizione costruttiva", che si è rivelata parzialmente inefficace in un contesto post-bellico.

Rappresentanti di diverse organizzazioni internazionali prendono parte alla conferenza che è stata organizzata da Mib Trieste - School of Management, Iai - Istituto Affari Internazionali, Cife - Centre international de formation européenne, Cfa - Austro-French Centre for Reapprochement in Europe. (ANSA).