Kosovo:presidente ceco per revoca sì a indipendenza Pristina
Zeman a Belgrado, 'criminali di guerra non possono governare'
11 settembre, 20:43Zeman non condivide la posizione del governo di Praga sul sì all'indipendenza proclamata dal Kosovo il 17 febbraio 2008.
"Sono contento che il ministro della difesa Lubomir Metnar ha detto che è stato un errore riconoscere il Kosovo. Lui probabilmente sarà dalla mia parte, chi sarà sulla posizione opposta lo vedremo", ha affermato Zeman in una conferenza stampa congiunta con il presidente serbo Aleksandar Vucic. Il presidente ceco ha quindi menzionato le dimissioni lo scorso luglio del premier kosovaro Ramush Haradinaj dopo la sua convocazione da parte dei giudici del Tribunale speciale dell'Aja che indagano sui crimini compiuti dall'Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), la guerriglia indipendentista albanese che combattè contro i serbi nel conflitto armato di fine anni novanta. Haradinaj è stato uno dei leader dell'Uck, al pari del'attuale presidente kosovaro Hashim Thaci e di altri importanti dirigenti di Pristina. "Ritengo - ha detto Zeman - che un Paese guidato da criminali di guerra non debba far parte della comunità dei Paesi democratici". Grande soddisfazione per le dichiarazioni di Zeman ha espresso il presidente Vucic, che auspica analoghe prese di posizione da parte di altri Paesi europei che riconoscono Pristina. A riconoscere il Kosovo sono un centinaio di Paesi, con in testa le maggiori potenze occidentali, compresi Usa, Germania, Francia e Italia. Il numero esatto di chi riconosce Pristina non è chiaro dal momento che Belgrado è impegnata in una campagna di convincimento internazionale, in seguito alla quale una quindicina di Paesi hanno revocato il sì all'indipendenza. Oltre alla Serbia, non riconoscono il Kosovo Russia e Cina, entrambi Paesi membri permanenti del consiglio di sicurezza dell'Onu, e cinque Paesi Ue - Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia. Il Vaticano non riconosce l'indipendenza di Pristina. (ANSA).