'Tech-ficcanaso' cinese in mercato Serbia, a rischio privacy
Preoccupazioni per progetto videosorveglianza a Belgrado
18 ottobre, 14:16Lo stesso Vucic ha reso noto che la polizia ha la capacità di contare "ogni testa" nelle manifestazioni antigovernative.
Durante una recente protesta, i manifestanti sono saliti su un palo e hanno coperto un obiettivo con del nastro adesivo, scrivendo la parola "censurato". La polizia serba nega qualsiasi abuso del sistema Huawei, che includerà 1.000 telecamere in 800 zone di Belgrado. L'azienda ha dichiarato che il sistema "è conforme a tutte le leggi e i regolamenti applicabili" in Serbia e in qualsiasi altro luogo in cui essa opera.
La tecnologia di riconoscimento facciale è stata adottata in molti Paesi, stimolando il dibattito sull'equilibrio tra privacy e sicurezza. Il sistema ha ricevuto tuttavia un'attenzione particolare a causa delle accuse secondo cui le leggi cinesi imporrebbero alle aziende di assistere nel lavoro le intelligence nazionali, fornendo alle autorità accesso ai dati.
Di conseguenza, alcuni paesi stanno riconsiderando l'utilizzo di questa tecnologia, in particolare per quanto riguarda le reti 5G superveloci che verranno lanciate entro la fine dell'anno.
L'azienda respinge tuttavia le accuse sul controllo governativo cinese e non ha avuto problemi a trovare clienti desiderosi di implementare la cosiddetta tecnologia 'Safe Cities,' in particolare tra i paesi che la Cina ha attratto nella sua orbita diplomatica ed economica. Oltre alla Serbia, l'elenco comprende Turchia, Russia, Ucraina, Azerbaijan, Angola, Laos, Kazakistan, Kenya e Uganda, nonché alcune democrazie liberali come Germania, Francia e Italia. Il sistema è utilizzato in circa 230 città, esponendo decine di milioni di persone al suo controllo.
(ANSA-AP).