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Nuove rivelazioni su rotoli Mar Morto

O.Romano, recenti scoperte a Qumran offrono chiarimenti storici

(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 2 MAG - Qumran, località sulla riva occidentale del Mar Morto, a 14 chilometri a sud di Gerico, in pieno deserto di Giudea, è legata indissolubilmente a una delle scoperte archeologiche più importanti del secolo scorso.
    Era l'aprile del 1947, ricorda l'Osservatore Romano, quando un giovane pastore beduino alla ricerca della sua capretta - ma il ragazzo apparteneva a una tribù che percorreva abitualmente vie poco battute per esercitare il contrabbando tra il territorio della Transgiordania e quello della Palestina affidata al mandato britannico - si trovò di fronte a decine di giare, contenenti moltissimi manoscritti.
    Quella prima scoperta, nella grotta 1, fu seguita da altri ritrovamenti, annunci e acquisti rocamboleschi sui mercati più diversi, e ancora ricerche, e vendite clandestine di frammenti.
    La biblioteca di Qumran è sterminata e comprende documenti di varia natura: poco meno di mille manoscritti in ebraico, aramaico e greco - tutta letteratura religiosa - datati tra metà del III secolo prima dell'era cristiana e I secolo dell'era cristiana. Sono testi che permettono di conoscere la Bibbia, l'ambiente religioso in cui è sorta, il giudaismo del Secondo Tempio e il periodo delle origini cristiane.
    Un piccolo lacerto di cuoio, che riporta poche lettere e proviene inequivocabilmente dagli scavi degli anni cinquanta a Qumran, potrebbe ora portare a riconsiderare la composizione del grande Rotolo dei Salmi. È uno dei 52 nuovi frammenti relativi alla grotta 11 di Qumran, rinvenuti di recente dall'equipe di studiosi dell'École Biblique di Gerusalemme e della Facoltà di teologia di Lugano. Queste scoperte hanno già aperto un nuovo dibattito tra gli studiosi. Il simposio internazionale "Clear a Path in the Wilderness", concluso oggi a Gerusalemme, ha celebrato i settant'anni dalla scoperta dei manoscritti del Mar Morto. Il primo maggio, nella sessione dedicata all'archeologia, sono stati presentati per la prima volta i risultati degli scavi della grotta 11Q, fino a oggi inedita. Qui, nel 1956 vennero ritrovati importanti manoscritti, tra cui il Rotolo del Tempio, il Grande rotolo dei Salmi, il Paleo-Levitico. Dei 52 nuovi frammenti scoperti nel recente lavoro di scavo e di ricerca, negli archivi e nei magazzini, ha parlato uno dei protagonisti della ricerca, Marcello Fidanzio, docente a Lugano e curatore di un volume, di prossima pubblicazione, sulla grotta 11Q. "Il maggiore evento che l'ha interessata - ha detto al giornale vaticano - è la deposizione di almeno trenta rotoli contenenti letteratura religiosa, scritti fra il I secolo prima dell'era cristiana e il I dell'era cristiana, certamente prima del 68, quando l'area fu occupata dalle truppe di Vespasiano. I materiali ritrovati nella grotta 11Q ci indicano soprattutto le modalità della deposizione dei manoscritti: rotoli di pelle o di papiro, chiusi con una striscia di pelle inserita in una fibbia, poi avvolti in tessuti di lino e riposti all'interno di giare. Un coperchio e a volte un tessuto in mezzo chiudevano il contenitore. Gli scavi recenti ci hanno permesso di comprendere meglio quanto è avvenuto nelle ricerche del 1956 e di avvicinarci ulteriormente al chiarimento di alcune questioni dibattute tra gli specialisti".
    Per quanto riguarda poi i frammenti in cui a occhio nudo non può essere rilevato alcun segno, la nuova tecnologia di multispectral imaging, sviluppata originariamente per la Nasa, utilizzata nel progetto di digitalizzazione, ha potuto identificare su alcuni la scrittura scomparsa.(ANSA).
   

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