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Papa dona 40 mila crocifissi, distribuiti da profughi e clochard

All'Angelus. "E' un segno per pregare, non oggetto ornamentale"

    Un crocifisso in dono ai 35 mila fedeli riuniti in Piazza San Pietro per l'Angelus. E a distribuirli, oltre a suore e volontari, i poveri, i profughi e i clochard. E' stata l'idea di papa Francesco che oggi, al termine della preghiera mariana, ha fatto distribuire a tutti i presenti un crocifisso da lui donato, a pochi giorni dal ricordo liturgico della Festa dell'Esaltazione della Santa Croce.

    In metallo argentato, confezionato in una busta trasparente, il crocifisso era accompagnato da un cartoncino che riporta in tre lingue una frase di papa Francesco pronunciata nel corso della Via Crucis della Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile (26 luglio 2013): "Nella Croce di Cristo c'è tutto l'amore di Dio, c'è la sua immensa misericordia".

    E sono stati ancora una volta i poveri, i senzatetto e i profughi - grazie all'Elemosineria Apostolica, presente anche il card. Konrad Krajewski -, insieme a molti volontari e religiosi, a donare i 40 mila crocifissi ai fedeli che hanno recitato l'Angelus insieme al Papa. Al termine della distribuzione, ai volontari e ai bisognosi - oltre 300 - è stato offerto un tramezzino e una bevanda da parte di papa Francesco.

    "Oggi, due giorni dopo la Festa della Santa Croce, ho pensato di regalare a voi che siete qui in piazza un crocifisso. Eccolo qui", ha detto il Papa mostrando il suo dono dalla finestra del Palazzo Apostolico. "Il crocifisso è il segno dell'amore di Dio, che in Gesù ha dato la vita per noi", ha sottolineato. "Vi invito ad accogliere questo dono e a portarlo nelle vostre case, nella camera dei vostri bambini, o dei nonni, in qualsiasi parte ma che si veda, nella casa. Non è un oggetto ornamentale, ma un segno religioso per contemplare e pregare. Guardando Gesù crocifisso guardiamo la nostra salvezza", ha aggiunto. "Non si paga niente. Se qualcuno vi dice che si deve pagare è un furbo! No, niente! Questo è un regalo del Papa", ha avvertito. "Ringrazio le suore, i poveri e i profughi che adesso distribuiranno questo dono, piccolo, ma prezioso! Come sempre la fede viene dai piccoli, dagli umili", ha detto ancora Francesco.

    Sempre al termine dell'Angelus, nel quale ha commentato il Vangelo odierno sottolineando che "una fede che si riduce alle formule è una fede miope" e che essa "non può fermarsi alle parole, ma chiede di essere autenticata da scelte e gesti concreti, da una vita improntata all'amore di Dio, da una vita grande, da una vita con tanto amore al prossimo", il Papa ha ringraziato affettuosamente e calorosamente la gente di Sicilia.

    "Ieri mi sono recato in visita apostolica a Piazza Armerina e a Palermo, in Sicilia, nell'occasione del 25/o anniversario della morte del beato Pino Puglisi. Un applauso a don Pino!", ha esordito il Pontefice. "Ringrazio di cuore le autorità civili ed ecclesiastiche e tutte le persone che hanno contribuito a rendere possibile questo viaggio - ha proseguito -. Ringrazio i bravi piloti dell'aereo e dell'elicottero. Ringrazio in particolare i cari vescovi Rosario Gisana e Corrado Lorefice per il loro eccellente servizio pastorale". "Ringrazio i giovani le famiglie e tutto il meraviglioso popolo di questa bellissima terra di Sicilia per la loro calorosa accoglienza. L'esempio e la testimonianza di don Puglisi continuino ad illuminare tutti noi e a darci conferma che il bene è più forte del male, l'amore è più forte dell'odio". "Il Signore benedica voi siciliani e la vostra terra! E un applauso ai siciliani!", ha concluso.

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