"La dimensione della gratuità dovrebbe animare soprattutto le strutture sanitarie cattoliche" perché "è la logica evangelica a qualificare il loro operare, sia nelle zone più avanzate che in quelle più disagiate del mondo". Proprio i presidi cattolici son chiamati a esprimere "il senso del dono, della gratuità e della solidarietà, in risposta alla logica del profitto ad ogni costo, del dare per ottenere, dello sfruttamento che non guarda alle persone".
E' chiaro il richiamo del Papa nel Messaggio per la 27/a Giornata Mondiale del Malato, che ricorrerà il prossimo 11 febbraio, sul tema "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Il Pontefice esorta "tutti, a vari livelli, a promuovere la cultura della gratuità e del dono, indispensabile per superare la cultura del profitto e dello scarto". A suo avviso, "le istituzioni sanitarie cattoliche non dovrebbero cadere nell'aziendalismo, ma salvaguardare la cura della persona più che il guadagno". Per Francesco, infatti, "la gioia del dono gratuito è l'indicatore di salute del cristiano".
Ma lo spirito della "gratuità", che percorre tutto il Messaggio, non è indicato solo alle cliniche e agli ospedali cattolici, ma a tutto l'approccio sanitario verso il malato. "La cura dei malati - spiega il Papa - ha bisogno di professionalità e di tenerezza, di gesti gratuiti, immediati e semplici come la carezza, attraverso i quali si fa sentire all'altro che è 'caro'". Un atteggiamento, questo, che porta alla dimensione più ampia della solidarietà. Per Bergoglio, "ogni uomo è povero, bisognoso e indigente. Quando nasciamo, per vivere abbiamo bisogno delle cure dei nostri genitori, e così in ogni fase e tappa della vita ciascuno di noi non riuscirà mai a liberarsi totalmente dal bisogno e dall'aiuto altrui". E "il leale riconoscimento di questa verità ci invita a rimanere umili e a praticare con coraggio la solidarietà, come virtù indispensabile all'esistenza". Di fronte alla "cultura dello scarto e dell'indifferenza", inoltre, per il Papa il dono diventa "il paradigma in grado di sfidare l'individualismo e la frammentazione sociale contemporanea", per "muovere nuovi legami e varie forme di cooperazione umana tra popoli e culture".
Visto poi che la prossima Giornata Mondiale si celebrerà in forma solenne a Calcutta, Francesco ricorda "con gioia e ammirazione" la figura di Madre Teresa, "un modello di carità che ha reso visibile l'amore di Dio per i poveri e i malati". "Santa Madre Teresa - afferma - ci aiuta a capire che l'unico criterio di azione dev'essere l'amore gratuito verso tutti senza distinzione di lingua, cultura, etnia o religione".
E in tempi di discussioni sul non-profit e le Ong, Bergoglio non manca di spezzare una lancia a favore del volontariato. "La gratuità umana è il lievito dell'azione dei volontari che tanta importanza hanno nel settore socio-sanitario e che vivono in modo eloquente la spiritualità del Buon Samaritano", osserva. "Ringrazio e incoraggio tutte le associazioni di volontariato che si occupano di trasporto e soccorso dei pazienti, quelle che provvedono alle donazioni di sangue, di tessuti e organi", dice il Papa. "Sono di fondamentale importanza i vostri servizi di volontariato nelle strutture sanitarie e a domicilio, che vanno dall'assistenza sanitaria al sostegno spirituale. Ne beneficiano tante persone malate, sole, anziane, con fragilità psichiche e motorie", aggiunge: "Vi esorto a continuare ad essere segno della presenza della Chiesa nel mondo secolarizzato".