Papa Francesco condivide la necessità di "nuovi investimenti" per l'Ospedale Bambino Gesù, la strutture pediatrica d'avanguardia di proprietà della Santa Sede, ma richiama i responsabili della gestione alla "sostenibilità" e all'"efficienza". "Sono molto contento", afferma il Pontefice nella festosa e toccante udienza in Sala Nervi alla comunità del presidio ospedaliero romano, "del percorso fatto in questi anni dal 'Bambino Gesù'".
"Mi rallegro del buon andamento dell'Ospedale e della sua costante crescita, pur tra molte difficoltà, perché è opportuno che nei prossimi anni si possa continuare ad offrire ad ogni paziente le migliori cure, e che nessuno venga rifiutato", dice nel punto-chiave del discorso. Un'attività che "richiede risorse e spazi adeguati". "Le esigenze della ricerca scientifica e la crescente domanda di assistenza, anche dall'estero, renderanno necessari nei prossimi anni nuovi investimenti nelle strutture e nelle tecnologie", ammette il Papa. Si tratta di "un equilibrio difficile, ma è importante che vengano sempre garantite sostenibilità ed efficienza, perché l'Ospedale continui ad essere una straordinaria opera di carità della Chiesa".
"Chiedo dunque a tutti voi scelte coraggiose e rigorose al tempo stesso, generose e prudenti - aggiunge -. E vi esorto ad andare avanti, fedeli al Vangelo e obbedienti all'autorità morale dei bambini sofferenti". Ad ascoltare il Pontefice nell'Aula Paolo VI, oltre alla presidente Mariella Enoc, vi sono circa seimila tra medici, infermieri, ricercatori, tecnici, dipendenti, dirigenti, volontari, specializzandi, pazienti con le associazioni e le famiglie. Ed è proprio nell'"autorità morale dei bambini malati e sofferenti" che Francesco indica "l'identità più vera dell'Ospedale 'Bambino Gesù'".
"Questa consapevolezza sia il motore del vostro agire insieme - avverte -, concordemente e con spirito comunitario, superando ostacoli e divergenze. L'autorità morale dei bambini possa essere sempre richiamo alla fedeltà alla vocazione originaria di questo Ospedale, e criterio di discernimento per le scelte future. Ma possiamo dire, un po' semplicisticamente, che sono loro che comandano: sono loro a comandare i nostri lavori, i nostri pensieri, le nostre ricerche, le nostre azioni. I bambini".
Il Papa ringrazia l'Ospedale "per la sua apertura al mondo, per aver deciso di farsi carico di queste sofferenze e di questi bambini provenienti da tanti Paesi". E richiama "le Istituzioni internazionali" perché "sappiano trovare il modo di promuovere sempre più questi corridoi sanitari, nell'attesa che cresca in ogni Paese la capacità di risposta ai bisogni fondamentali della salute". E sottolineando come il Bambino Gesù "continui a manifestare la speciale predilezione della Santa Sede per l'infanzia", Bergoglio si ferma nel suo discorso - tra gli applausi - "per benedire le mani di tutti i medici e gli infermieri che sono qui": "Signore, benedici le mani dei medici e degli infermieri, così che possano aiutare i bambini nel loro percorso di malattia e di ricovero per l'uscita dalla malattia".
"II mistero della sofferenza dei bambini non smetta di parlare alle vostre coscienze e di motivare il vostro impegno umano e professionale - conclude -. Mi viene in mente quella domanda, a cui è difficile trovare risposta, del grande Dostoevskij: 'Perché soffrono i bambini?'. Sempre avere viva questa domanda: perché soffre un bambino? Non c'è risposta: soltanto il servizio al bambino sofferente e lo sguardo al Padre di tutti, perché faccia qualcosa".