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P. Occhetta, ai giovani serve un lavoro

'Scelta governo su reddito cittadinanza aumenta disuguaglianze'

(ANSA) - ROMA, 26 OTT - "Non il reddito, ma il lavoro per tutti": così padre Francesco Occhetta, gesuita, esperto di politica economica, 'boccia' la misura del governo sul reddito di cittadinanza. "La scelta del Governo - spiega in un intervento su Vita Pastorale - aumenterà le disuguaglianze. E farà pagare ai giovani un enorme debito".
    "Per la Chiesa il lavoro - ricorda p. Occhetta, che fa parte del collegio degli scrittori di Civiltà cattolica - è la dignità del lavoratore; lo ha ribadito anche il Papa a Genova nel maggio 2017, l'obiettivo vero da raggiungere non è il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti perché senza lavoro, senza lavoro per tutti, non ci sarà dignità per tutti". I giovani dunque "non hanno bisogno di sussidi, ma di responsabilità. A loro servono gli ingredienti per cucinare, non i piatti già pronti dei padri".
    I giovani occupati, in particolare i 'gig workers' (impegnati in lavori saltuari, senza contratto, a prestazione), "guadagnano 5 euro lordi l'ora per una consegna e sono privi di tutele", sottolinea il gesuita spiegando che "il lavoro dei giovani è sottopagato per tre ragioni: non è più riconosciuto come un investimento sociale; molte competenze acquisite non servono alle imprese; i sindacati non rappresentano i giovani". Gli strumenti giuridici per favorire l'occupazione "ci sono" come "i fondi europei, spesso mal spesi". "Da questa impasse possiamo uscire solo innovando la formazione e ripensando come vogliamo educare i giovani, accompagnandoli in un mondo che cambia rapidamente", conclude p.
    Occhetta.(ANSA).
   

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