(ANSA) - ROMA, 31 OTT - Hanno sfidato l'Isis per salvare
antichi manoscritti cristiani. È la storia di due fratelli
musulmani iracheni raccontata in un reportage dell'inviato
Massimiliano Cochi per il Tg2000, il telegiornale di Tv2000.
Hanno accettato di raccontare la loro storia ma solo a volto
coperto perché nonostante l'Isis sia stato cacciato da Mosul ci
sono ancora cellule dormienti pronte alla vendetta.
"Tra le macerie di una delle chiese distrutte - racconta uno
dei musulmani - abbiamo trovato quattro manoscritti. Abbiamo
capito che erano libri preziosi per i cristiani. Ma anche per
noi musulmani, perché in quei testi, che risalgono a 1400 anni
fa, c'è anche la nostra storia. Quella che lo Stato islamico ha
cercato in ogni modo di cancellare".
"Sapevamo di rischiare la vita - prosegue l'altro musulmano -
ma abbiamo deciso di salvarli, portandoceli a casa. Era
pericoloso e non lo abbiamo detto neanche alle nostre mogli".
Quando Mosul venne liberata, i due fratelli musulmani non
sapevano cosa fare di quei manoscritti. Avevano paura che la
polizia irachena li accusasse di essere dei ladri. Allora
contattarono un amico cristiano e assieme decisero di consegnare
quei libri ad un sacerdote della Chiesa caldea.
"Questi libri - spiega il parroco padre Paolo Thabet Mekko -
sono della liturgia. Un manoscritto è dell'ufficio delle ore
della Settimana Santa e la domenica delle Palme. Un altro è del
tempo dell'Epifania e oltre. Sono lezionari che riportano le
letture liturgiche delle domeniche e dei giorni feriali".
Nel reportage del Tg2000 Sheik Mohammad Shiit, un giovane
Imam che predica nella moschea di Al Mazaf, nella zona orientale
di Mosul, racconta che l'Isis aveva ridotto al silenzio gli Imam
moderati. E inculcato, soprattutto nei giovani, un'idea di Islam
violenta e fuori dal tempo. "Ora - spiega - cerchiamo di
rileggere il testo sacro assieme ai ragazzi dandone una
interpretazione più moderna e aperta al dialogo".
"In questi anni - conclude uno dei musulmani - ho protetto
dei libri. Ma tra i musulmani di Mosul c'è chi ha protetto le
case o i negozi dei cristiani e chi ha tenute nascoste le
persone ricercate dall'Isis. Voglio che si sappia che a Mosul è
successo anche questo". (ANSA).