(ANSA) - ROMA, 15 NOV - "Rafforzare le pacifiche minoranze
religiose presenti nei Paesi più a rischio rappresenta il
miglior antidoto contro il virus del radicalismo": lo ha detto
in una audizione alla Camera il direttore della fondazione
pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro,
nell'ambito dell'Indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia
nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei
diritti umani e contro le discriminazioni. Per questo il
sostegno alle comunità cristiane che sono state colpite dal
terrorismo, a partire dall'Isis, hanno ricevuto in questi anni
un massiccio aiuto da Acs: "dal 2011 al 2017, in Egitto,
Giordania, Iraq, Libano, Palestina e Siria ha curato iniziative
per un totale di 69.505.072 euro", ha riferito il direttore
Monteduro.
"Garantire il diritto delle minoranze religiose ad abitare la
propria patria - ha aggiunto il rappresentante della fondazione
pontificia - assicura un contenimento delle migrazioni forzate.
Ciò permette anche di ridurre la tensione sociale che affligge
le nazioni che ricevono migranti nel proprio territorio,
anzitutto l'Italia. Sappiamo dai diretti interessati che i
cristiani perseguitati non vogliono emigrare, al contrario
vogliono restare in patria". Di qui le campagne di raccolte
fondi soprattutto per la Siria e l'Iraq. Per questo Acs ha
chiesto in conclusione alla Commissione Esteri della Camera di
valutare tra le proposte, nell'ambito dell'indagine conoscitiva,
"lo stanziamento di fondi per sostenere la permanenza delle
minoranze cristiane i cui componenti sono soggetti ad
emigrazione forzata".Monteduro ha infine riferito alla
Commissione Esteri che i cristiani d'Iraq che sono rientrati
nella piana di Ninive, dopo la cacciata dell'Isis, sono
41.057.(ANSA).