Carlo Alberto di Savoia, re di
Sardegna dal 1831 al 1849, amava così tanto l'archeologia da
partecipare personalmente a numerosi scavi e da finire vittima
di una truffa che intorno al 1851 lo portò ad acquistare una
settantina di bronzi sardo-fenici falsi ideati appositamente da
un gruppo di venditori di idoli e di falsari tra cui l'allora
direttore del Regio Museo di Cagliari.
E' quanto racconta la mostra 'Carlo Alberto archeologo in
Sardegna', aperta da oggi al 4 novembre al Museo di Antichità di
Torino e composta da circa 150 pezzi provenienti dai depositi
dei Musei Reali di Torino e recentemente restaurati. Reperti
provenienti in buona parte da missioni promosse dal Re Carlo
Alberto, molti dei quali mai esposti, come gli stessi falsi e
come un grande scudo greco di bronzo da oplita (soldato di
fanteria pesante) del VI secolo a. C. appartenuto a un
aristocratico punico.
La mostra è curata da Gabriella Pantò, direttore del Museo,
con la collaborazione di Raimondo Zucca dell'Università di
Sassari.
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