Nel 2020 sono stati trenta i casi
di codice rosso nell'Astigiano, complice anche il lockdown e la
situazione pandemica. Sono state soprattutto le donne ultra
65enni a chiedere aiuto. I dati sono stati resi noti in
occasione del protocollo d'intesa tra la Questura di Asti e la
Croce Rossa con il centro antiviolenza L'Orecchio di Venere,
promotore e gestore del Progetto Umano. Quest'ultimo fa parte
delle iniziative della Campagna permanente contro la violenza di
genere indetta dal Ministero dell'Interno - Direzione Centrale
Anticrimine della Polizia di Stato "Questo Non E' Amore" in
materia di stalking e violenza domestica.
"Oggi, 8 marzo, è una giornata particolare e vogliamo
sottolineare un tema che come Polizia ci sta a cuore, che è
quello della violenza sulle donne - dice il questore di Asti,
Sebastiano Salvo -. È fondamentale prestare assistenza e ascolto
alle donne vittime, ma la medaglia ha due facce, quella di
guardare anche all'uomo, saremmo miopi a non farlo".
Grazie alla convenzione, la Questura inviterà i destinatari
di ammonimento per stalking/violenza domestica a contattare gli
organizzatori del Progetto Umano - attuato dall'Orecchio di
Venere in costante sinergia con la Divisione Polizia Anticrimine
e la Squadra Mobile della questura di Asti - al fine di indurre
riflessione e cambiamenti dei responsabili di comportamenti
violenti. "Abbiamo iniziato la strada per dare un futuro alle
donne, attraverso l'Orecchio di Venere con ottimi risultati e la
rete con la Polizia ci permetterà di poter affrontare una platea
di persone più ampia", conclude il presidente della Croce Rossa
di Asti, Stefano Robino.
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