"Non punibile per la particolare
tenuità del fatto". Si chiude con questa sentenza il processo
celebrato in tribunale a Torino che ha visto Matteo Salvini
imputato di vilipendio dell'ordine giudiziario. Nel 2016, a
Collegno (Torino), durante un intervento al congresso regionale
della Lega, Salvini si riferì alla magistratura come a una
"schifezza" e a "un cancro da estirpare". La pronuncia è del
giudice Roberto Ruscello. L'accusa aveva chiesto di condannare
il leader della Lega al pagamento di tremila euro di multa.
"La Giustizia italiana va profondamente riformata, il
'sistema Palamara' va smontato per il bene dei cittadini e dei
tanti magistrati davvero liberi e indipendenti", commenta su
Twitter Salvini, che si dice "contento" e ringrazia "giudice e
avvocato".
Per l'avvocato difensore Claudia Eccher, la sentenza
"ripristina lo stato di diritto". "Il giudice - spiega il legale
- ha contestualizzato correttamente le frasi contestate, che
furono pronunciate all'interno di una riunione di partito e
quindi in un consesso assolutamente privato e non pubblico".
Secondo Eccher, inoltre, "il giudice ha verificato che,
comunque, si tratta di parole che hanno perso la loro carica
offensiva".
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