Prosegue in Consiglio regionale la
contrapposizione fra forze politiche sulla legge riguardante il
gioco d'azzardo. Nella seconda settimana dedicata a questo tema,
l'Aula avvia oggi la discussione generale sulla proposta del
leghista Claudio Leone, che punta a introdurre in Piemonte norme
meno restrittive di quelle in vigore dal 2016.
"Sul diritto al lavoro - ha esordito Leone - non intendiamo
transare con nessuno, è un diritto sacrosanto. Ci sono
cinquemila posti a rischio e intendiamo difenderli. C'è chi
suggerisce una proroga ma non siamo d'accordo, sarebbe solo un
modo per allungare l'agonia dei lavoratori. Ostacolare il gioco
legale vuol dire far crescere quello illegale. Vogliamo comunque
essere vicini a coloro che sono colpiti da ludopatia: qualcosa
si è fatto ma non ha funzionato, ce lo dice il numero delle
persone ancora seguite dai Serd".
"Certo - ha replicato il capogruppo Pd, Raffaele Gallo - c'è
anche il tema del lavoro, e la legge del 2016 rappresenta un
punto di equilibrio molto avanzato su questo. Siamo qui a
difendere una legge che, proprio per tutelare il lavoro, ha
avuto degli step progressivi di applicazione. Con le forze di
maggioranza abbiamo dato la nostra disponibilità a ragionare su
una proroga, anche alla luce della crisi Covid. Ma a smantellare
quella legge non ci stiamo perché funziona e ha portato gli
effetti per i quali è stata scritta: ridurre una patologia che
rovina moltissime famiglie. I 60 mila emendamenti delle
minoranze ci permetteranno di discutere e fare ciò che avremmo
dovuto fare in Commissione, se la legge Leone non fosse stata
richiamata in Aula".
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