TORINO - Nel quartiere Aurora, a Torino, pulsa un cuore hi-tech e ad alta efficienza energetica. È un'area complessiva di 30 mila meri quadrati con un centro direzionale all'avanguardia in cui lavorano 600 persone, un museo interattivo, una piazza aperta al pubblico, un'ex centrale elettrica riconvertita a spazio eventi e di eccellenza gastronomica. Il motore di questa trasformazione è la Nuvola Lavazza, che apre le sue porte.
Nell'edificio progettato da Cino Zucchi si sono trasferiti gli uffici della storica azienda del caffè, nata oltre 120 anni fa da una piccola bottega del centro e cresciuta fino a diventare un gruppo presente in 90 Paesi, con un fatturato di 2 miliardi. La gestione è nelle mani della quarta generazione Lavazza, che mantiene saldo il radicamento sul territorio torinese.
"La Nuvola contiene la nostra memoria e il nostro futuro - dichiara il presidente Alberto Lavazza - Ha le radici ben salde nella città e nel quartiere Aurora, storicamente teatro del nostro sviluppo industriale, ma è allo stesso tempo un complesso in grado di dialogare con il mondo. Così ci piace pensare che Nuvola Lavazza abbia radici future, perché siamo convinti che il futuro possa maturare bene solo se le radici sono profonde".
Per creare il suo nuovo punto di riferimento sotto la Mole, Lavazza ha schierato un dream team d'eccezione. A Zucchi è stato affidato il progetto della Nuvola; allo studio americano Ralph Appelbaum quello del museo che aprirà l'8 giugno; a Ferran Adrià, insieme al premio Oscar Dante Ferretti e allo chef Federico Zanasi, il concept del ristorante gourmet Condividere.
L'investimento, di 120 milioni di euro, restituisce alla città un intero isolato riqualificato. "Abbiamo voluto che fosse molto di più del quartier generale efficiente e innovativo di un'impresa moderna e aperta alla contemporaneità - spiega il vicepresidente Giuseppe Lavazza - È un grande portale che mette in relazione la nostra azienda, la città dove siamo nati con i Paesi in cui Lavazza opera". Tutto in un contenitore che fa da quinta maestosa al via vai frenetico del quartiere e che ha ottenuto la certificazione energetico-ambientale LEED, livello Platinum, di cui si possono fregiare meno di 30 edifici in tutta Italia.
A completamento del progetto c'è una piazza in cui si possono vedere i resti di una basilica paleocristiana riemersa nel 2014, durante i lavori, e l'ex centrale Enel di via Bologna, anch'essa recuperata e riaperta con una nuova destinazione culturale. Uno spazio eventi in grado di ospitare fino a mille persone, con un auditorium da 280 posti. Nello stesso edificio apriranno l'8 giugno 'Condividere', il ristorante gourmet ideato da Ferran Adrià, e il Bistrot ispirato alla filosofia di Slow Food, aperto ai dipendenti Lavazza e al pubblico. Una scelta che va nella direzione della costruzione di comunità, anche attraverso il cibo e il made in Italy.
E un omaggio alla cultura del caffè come esperienza da vivere a 360 gradi è il Museo Lavazza, anch'esso in apertura l'8 giugno. Uno spazio espositivo accompagnato dai testi della Scuola Holden, con la direzione artistica di Alessandro Baricco, che celebra il rito dell'espresso in ogni sua declinazione: dalla produzione alla lavorazione, dalla ricerca all'immagine e la comunicazione.
In collaborazione con:
Lavazza