(ANSA) - ROMA, 25 AGO - Le piccole imprese con titolari più
giovani hanno una maggiore probabilità di creare posti di
lavoro. L'Istat, nel rapporto annuale, osserva come nell'ultimo
anno la performance occupazionale delle microimprese guidate da
imprenditori sotto i 30 anni di età è stata migliore di quella
delle unità gestite da imprenditori anziani. Questo è avvenuto
indipendentemente dall'età dell'impresa e dal contenuto
tecnologico e di conoscenza dei settori di attività, con
pochissime eccezioni nella manifattura a medio-bassa tecnologia
e nei servizi di mercato a elevata conoscenza.
I vantaggi occupazionali legati alla giovane età degli
imprenditori appaiono massimi, nel periodo esaminato, nel caso
delle imprese più giovani operanti nei settori manifatturieri a
elevata tecnologia. Nonostante il numero complessivo esiguo di
giovani imprenditori nelle microimprese (2,2% sul totale), in
questi comparti, che comprendono la farmaceutica e la produzione
di pc e apparecchi elettronici ed elettromedicali, si osserva il
più elevato "premio di gioventù": i giovani imprenditori delle
giovani microimprese hanno creato il 30% di posizioni lavorative
in più rispetto agli imprenditori anziani alla guida di giovani
microimprese.
Nella manifattura a bassa tecnologia (cioè nei settori tipici
del modello di specializzazione italiano, quali tessile,
abbigliamento, pelli, mobili e altro), invece, l'essere giovani
fa la differenza nelle unità di costituzione meno recente (oltre
10 anni di età). Alla luce della forte connotazione familiare,
che solitamente caratterizza le microimprese di queste attività
tradizionali, è possibile che tale risultato "rifletta le
conseguenze di un passaggio generazionale che potrebbe avere
portato miglioramenti in termini di governance, strategie o, più
in generale, propensione alla crescita dell'impresa", osserva
l'istituto di statistica. (ANSA).