(ANSA) - BOLOGNA, 18 GIU - Flessione delle vendite in
Emilia-Romagna nel primo trimestre 2018. È quanto emerge
dall'indagine congiunturale sul commercio al dettaglio
realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.
Dopo tre anni di variazioni negative contenute intervallate
da sporadici incrementi - spiega Unioncamere regionale - nel
primo trimestre 2018 le vendite a prezzi correnti degli esercizi
al dettaglio in sede fissa dell'Emilia-Romagna sono scese
dell'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un
calo di ampiezza non sperimentato dalla fine del 2014.
L'inversione di tendenza in negativo delle vendite si è riflessa
nell'andamento del saldo tra le quote delle imprese che rilevano
un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite che si
aggrava scendendo da -1,8 a -13,1 punti. Al contrario,
migliorano i giudizi sull'eccedenza delle giacenze, il cui saldo
scende da 10,8 a 9,3 punti percentuali. Complice anche l'effetto
della stagionalità - si sottolinea nello studio delle Camere di
Commercio - ci si attende un contenimento della contrazione
delle vendite nel corso del secondo trimestre, il saldo tra le
valutazioni risale da -7,6 a -3,1 punti, il primo segno negativo
rilevato nel primo trimestre dal 2013.
Mentre le vendite nello specializzato alimentare sono
aumentate dell'1,0%, a determinare il passo indietro sono stati
lo specializzato non alimentare, in flessione del 2,7%, e in
minore misura iper, super e grandi magazzini, che hanno
confermato la tendenza moderatamente negativa, -0,3%.
Secondo l'indagine, la correlazione tra l'andamento delle
vendite e la dimensione aziendale mostra un effetto soglia
rilevante. La tendenza negativa è marcata per la piccola
distribuzione, da 1 a 5 addetti (-2,2%) e per le medie imprese,
da 6 a 19 addetti (-2,5%), mentre è molto più contenuta per le
imprese di maggiore dimensione, con 20 o più addetti (-0,6%).
Alla fine del primo trimestre, erano attive 45.134 imprese
del dettaglio, con un calo dell'1,8% (804 unità) rispetto a un
anno prima. L'andamento negativo è dato dall'ampia riduzione
delle ditte individuali (-675 unità, -2,1) e da quella più
rapida delle società di persone (-3,0%, -293 unità). Queste
ultime risentono dell'attrattività della normativa delle società
a responsabilità limitata, che determina la crescita delle
società di capitale (+3,9%, +170 unità). (ANSA).