(ANSA) - TORINO, 20 GEN - Il 43% delle imprese manifatturiere
piemontesi non sa cosa sia l'economia circolare, una percentuale
che aumenta tra le aziende più piccole e risulta più elevata nel
nord-est, in particolare a Vercelli e Verbania. Lo rileva
Unioncamere Piemonte che ha sottoposto un breve questionario a
un campione significato di imprese. La rilevazione è stata
condotta a ottobre e novembre e ha coinvolto 1.851 aziende.
La principale motivazione che spinge le aziende piemontesi
verso i principi di economia circolare è la riduzione dei costi
(68,2%), seguono il miglioramento dell'immagine del brand
(soprattutto per le aziende tessili, alimentari e quelle
petrolifere, plastiche, chimiche) e la risposta ad adempimenti
legislativi. Le carenze conoscitive più consistenti riguardano
le industrie del legno e del mobile (47,8%) e quelle meccaniche
(46,8%). Il principale ostacolo la mancanza di esperienza o
carenza di competenze sul tema. Tra aziende che applicano i
principi di economia circolare si rileva una particolare
attenzione sul tema dei rifiuti, su quello della riduzione dei
materiali e sul risparmio energetico. "Le Camere di commercio
piemontesi hanno deciso di intraprendere un progetto per
sensibilizzare le imprese sui temi dell'economia circolare per
far acquisire una maggiore consapevolezza di pratiche e modelli
di business sostenibili per l'ambiente che siano competitivi
anche da un punto di vista economico", commenta il presidente di
Unioncamere Piemonte, Vincenzo Ilotte. (ANSA).