(ANSA) - BOLOGNA, 07 AGO - Mai così poche imprese attive in
Emilia-Romagna: a fine giugno erano sotto quota 400mila (398.315
per la precisione) quasi tremila in meno (2.911 unità, -0,7%)
rispetto al termine dello stesso trimestre dello scorso anno. È
quanto emerge dall'analisi di Unioncamere regionale dei dati del
Registro imprese delle Camere di commercio, che evidenziano un
crollo di iscrizioni ma anche di cessazioni.
La riduzione più ampia è delle imprese del commercio
(-1.691), segue quella dell'agricoltura (-1.069), ben più
staccate le perdite nella manifattura, nel trasporto e
magazzinaggio e nell'alloggio e ristorazione. Il complesso dei
servizi contiene la flessione (-0,5%) e dal suo interno giungono
gli unici segnali positivi, in particolare dall'immobiliare e
dai servizi di supporto alle imprese.
Per ora, spiegano gli analisti, "gli effetti della pandemia
appaiono macroscopicamente evidenti solo se si esaminano
separatamente i flussi dell'anagrafe delle imprese, ma non
ancora nei saldi. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso
anno, le iscrizioni sono crollate (3.880), ma la caduta delle
cessazioni è stata più rilevante (2.737), entrambe fissano un
nuovo minimo assoluto. Per questa ragione la nati-mortalità è
risultata positiva, ma il saldo si è ulteriormente ridotto".
(ANSA).