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Andrea Varani racconta a DonnaPOP la sua passione per la fotografia, ereditata dal padre

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Andrea Varani racconta a DonnaPOP la sua passione per la fotografia, ereditata dal padre

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Responsabilità editoriale di ReadMe

23 dicembre 2020, 15:01

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Andrea Varani ha iniziato a fotografare a circa vent’anni e da allora non si è più fermato. Oggi è un fotografo estroso ed affermato e ha lavorato con volti noti del mondo della moda e non solo. Al magazine DonnaPOP, che ha avuto il piacere di intervistarlo, ha raccontato cosa rappresenta per lui la fotografia, passione ereditata dal padre, e cosa significa essere un professionista nell’era di Instagram in cui tanti si improvvisano fotografi.

“La fotografia per me è tutto; è qualcosa che mi muove. Non ho molto tempo per fare ricerche personali, ma se ho una settimana libera vado a farmi un safari. – spiega Andrea Varani ai microfoni di DonnaPOP – E lo faccio solo per me perché quelle foto alla fine nemmeno le pubblico, le tengo in archivio. Ecco, un mio progetto è quello di aprire una galleria tutta mia, in Messico, dove ho una casa da diversi anni. Aprire una galleria significherebbe esporre tutte quelle foto che ho fatto solo per me, nei ritagli di tempo.”

A 61 anni Andrea Varani si dice soddisfatto della sua vita e del suo lavoro che gli ha permesso di girare il mondo. “Dove sarei voluto andare, sono andato, mi ritengo molto fortunato. – racconta il fotografo toscano – Una delle spinte maggiori che mi ha fatto scegliere questo mestiere è stata proprio la possibilità di viaggiare; prima per altro ci riuscivo di più, oggi invece riesco a farlo soprattutto grazie giornali stranieri. Il mio sogno era l’Himalaya e negli ultimi anni ci sono stato due volte: ho scattato a 5200 metri, ti manca l’ossigeno, ma ti senti sul tetto del mondo. Lo senti proprio ai tuoi piedi. Poi l’Africa…ho fatto tantissimi servizi lì, non solo di moda.”

Riguardo all’impatto che hanno avuto i social come Instagram sul mondo della fotografia, Andrea Varani ammette che hanno contribuito a dare credibilità a “tanti sprovveduti che si sentono arrivati” e a svalutare la figura del fotografo professionista. “Alla fine questa cosa può dar fastidio fino ad un certo punto: il nostro pubblico è un altro, deve essere un altro” puntualizza Varani. Ciò che non è cambiato per lui rispetto al passato è la concezione di fotografia, che dipende sempre non soltanto dalle competenze del professionista ma anche dalla luce, che non può essere sostituita da nessun filtro Instagram.

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