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Consiglio regionale del Veneto: provvedimenti approvati nella seduta del 16 gennaio.

PressRelease

Consiglio regionale del Veneto: provvedimenti approvati nella seduta del 16 gennaio.

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

16 gennaio 2018, 19:29

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Consiglio Regionale del Veneto: leggi e provvedimenti approvati nella seduta del 16 gennaio 2018. Il Consiglio riprenderà il 30 gennaio.

(Arv) Venezia, 16 gen. 2018 - Dopo la sequenza di risposte alle Interrogazioni previste dall’Ordine del Giorno, il Consiglio regionale con 34 voti a favore, 8 contrari e 5 astenuti ha rinviato all’esame della competente Commissione la “Proposta n. 2 di iniziativa consiliare per la modifica del Regolamento d’Aula” che prevede l’istituzione di una nuova Commissione consigliare permanente, con competenze sulle politiche dei servizi alla persona, istruzione, formazione e lavoro, ricerca, cultura, turismo e sport, materie tratte in larga parte dalle competenze della Terza commissione consiliare.

Si è quindi passati ad esaminare le nuove norme di Tutela delle Minoranze linguistiche storiche, con la valorizzazione della Lingua veneta, frutto dell’unificazione dei Pdls d’iniziativa consiliare nn. 5 e 6, relativo alla modifica della legge 15 dicembre 1999, n. 482 ‘Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche’. La Proposta approvata dall’Aula con 34 voti a favore, 13 contrari e un astenuto  è mirata, in particolare, a consentire alla Regione di attivare proprie norme in materia di insegnamento della lingua veneta.

In forza dell’art. 2 della legge n. 482/1999, la Repubblica già tutela la lingua e la cultura delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l’occitano e il sardo; a quest’ultimo elenco, qualora il legislatore nazionale accogliesse il provvedimento approvato dal Consiglio, verrebbe pertanto aggiunto il termine ‘veneto’, inteso come lingua e cultura che riceverebbe così tutela nell’ambito del territorio nazionale.

Tramite le ulteriori modifiche alla legge nazionale, proposte con il provvedimento approvato dal Consiglio, alla Regione del Veneto spetterebbe licenziare non solo gli atti relativi all'obbligatorietà dell'insegnamento nel territorio veneto, ma anche quelli volti alla tutela della lingua e della cultura veneta anche fuori dai confini nazionali italiani, con particolare riguardo agli ambiti storici dell’insediamento linguistico veneto o alle aree di arrivo dell’emigrazione veneta.

Inoltre, la modifica alla Legge statale di riferimento comporterebbe che la delimitazione dell’ambito territoriale in cui si applicano le misure di tutela delle minoranze linguistiche storiche sia adottata dalla Regione, sentiti i comuni e le province interessate, non più dalle province, sentiti i comuni interessati, come dispone oggi la L. n. 482/1999.

Sui è quindi passati ad affrontare una modifica rafforzativa delle norme di contrasto alla criminalità organizzata: il Consiglio regionale del Veneto, infatti,  ha dato il proprio via libera, all’unanimità dai 47 consiglieri presenti  al Progetto di legge n. 134, di iniziativa consiliare, di modifica della Legge regionale n. 48/2012, la cosiddetta ‘Legge regionale antimafia’.

Allo stato attuale, l’art. 16 della Legge regionale in questione dispone che la Giunta regionale valuta di volta in volta l’adozione di misure legali per la tutela dei diritti e degli interessi lesi dalla criminalità organizzata e mafiosa, ivi compresa la costituzione in giudizio nei relativi processi, motivando al Consiglio regionale l’eventuale scelta di non costituzione.

In forza della modifica apporvata oggi dall’Aula, che aggiunge 3 commi all’unico comma attualmente previsto dall’art. 16 della L. reg. n. 48/2012, quella facoltà si trasforma in obbligatorietà: alla Regione del Veneto, infatti, è fatto obbligo di costituirsi parte civile in tutti quei procedimenti penali, relativi a fatti commessi nel territorio della Regione stessa, in cui sia stato emesso decreto che dispone il giudizio o decreto di citazione a giudizio contenente imputazioni riguardanti la criminalità organizzata e mafiosa. La Regione ha inoltre facoltà di costituirsi parte civile anche prima dell’emissione del decreto che dispone il giudizio. Infine, l’ente destina le somme liquidate a titolo di risarcimento, a seguito della costituzione di parte civile, alle iniziative promosse per il raggiungimento degli obiettivi generali della Legge 48/2012

Il Consiglio regionale del Veneto,  quindi  ha affrontato il progetto di legge di iniziativa consiliare riguardante nuove Disposizioni in materia di documentazione amministrativa  giungendo alla conclusione del dibattito generale. AL momento della discussione dell’articolato e degli emendamenti presentati, si è decisa la sospensione della seduta e l’analisi del provvedimento riprenderà nella seduta del 30 gennaio.

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