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CRV - Assessore Lanzarin “Campagna riorganizzata a seguito minori consegne"

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CRV - Assessore Lanzarin “Campagna riorganizzata a seguito minori consegne"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

audizione in Quinta commissione consiliare

15 aprile 2021, 17:25

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 15 apr. 2021 – Dei quattro tipi di vaccini previsti dal piano nazionale di immunizzazione, il Veneto si ritrova ad avere piena certezza solo sui quantitativi di Pfizer-Biontech. Lo ha specificato l’assessore alla sanità Manuela Lanzarin nell’informativa sulla campagna vaccinale in Veneto rivolta ai consiglieri della commissione Sanità del Consiglio veneto. “Le nuove indicazioni di utilizzo di Astrazeneca, lo stop imposto a J&J e la mancanza di notizie certe sulle consegne di Moderna riducono le dosi disponibili al di sotto della capacità di somministrazione dei centri vaccinali del Veneto. Non abbiamo motivo di dubitare, invece, su consegne e puntualità dei vaccini Pfizer al Veneto: per le ultime tre settimane di aprile sono attese 126 mila dosi la settimana e conosciamo già calendario e quantitativi delle consegne per le prime settimane di maggio”, ha spiegato la titolare delle politiche sanitarie del Veneto nel periodico confronto con l’organo consiliare, guidato da Sonia Brescacin (ZP).

L’assessore Lanzarin ha fatto il punto sull’andamento della somministrazione dei vaccini in Veneto: 1.223.617 dosi inoculate al 14 aprile, 343.552 persone immunizzate con il ciclo completo, 86 per cento degli ultraottantenni già raggiunti con la prima dose. “Grazie alle consegne di Pfizer – ha specificato l’assessore - e alle 13 mila dosi di Astrazeneca arrivate oggi il ritmo delle vaccinazioni in questa settimana riguadagna quota e potrà arrivare alle 25 mila inoculazioni al giorno, ma resta pur sempre inferiore alle potenzialità di una ‘macchina’ attrezzata per somministrare 50 mila dosi al giorno”. “In questi giorni ogni Direttore generale di Ulss si sta organizzando per chiudere entro domenica 18 il target over 80. Rimangono circa 50 mila over 80 da vaccinare, compresi quelli a domicilio che le Ulss stanno raggiungendo con le Usca e grazie all’accordo con i medici di medicina generale”, ha aggiunto.

Due gli aspetti al centro dell’attenzione del confronto tra assessore e commissione: i target prioritari della campagna vaccinale; e le iniziative per potenziare la campagna vaccinale in Veneto mediante accordi già siglati (su base volontaria) con i medici specializzandi delle università di Padova e Verona, con i 3 mila medici di medicina generale del territorio e quello in via di definizione con i 1400 farmacisti. Grazie a tali accordi e alle consegne garantite tra aprile e maggio, sarà possibile vaccinare 35-37 mila persone al giorno”.

“Quanto al target il Veneto si attiene all’ultima ordinanza del gen. Figliuolo – ha specificato l’assessore in merito a priorità e calendario – che dispone di vaccinare per classi di età, a partire dagli over 80, dai superfragili (circa 200 mila persone in Veneto) e dai disabili circa 130 mila in veneto). La categoria più difficile da raggiungere è quella dei superfragili e disabili, a causa del difficile incrocio tra le banche dati tra Servizio Epidemiologico regionale, Inps e Ulss. Dalla prossima settimana Azienda Zero renderà disponibile il sistema di prenotazione per persone con disabilità o con particolari fragilità. Per alcune categorie (trapiantati, malati oncologici in cura, soggetti con immunodeficienze, minori di 16 anni che non possono essere vaccinati per patologie o immunodeficienze) è consentita la vaccinazione anche dei caregiver o assistenti e dei conviventi. Conclusa la fascia degli over 80 e dei superfragili e disabili, cominceremo a vaccinare la classe di età 70-79 anni e poi, a scendere, i 60-69 anni. Quindi stop a vaccinazioni per categorie professionali o per gli operatori dei cosiddetti ‘servizi essenziali’, compresi i volontari della protezione civile”, ha aggiunto Lanzarin, rispondendo a precisi quesiti dei consiglieri. “Se ci sarà una indicazione nazionale formale – ha aggiunto – che andrà ed equiparare al personale sanitario i volontari della Protezione civile che prestano servizio per la campagna vaccinale, noi la seguiremo. Ma per ora il Veneto si attiene al criterio unico delle fasce di età”.

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