(ANSA) - ROMA, 03 OTT - Il 62,6% degli avvocati del nostro
Paese "non trova realistico uno scenario di progressiva
sostituzione delle funzioni oggi esercitate dai professionisti
da parte di algoritmi e piattaforme, e guarda, invece, alle
opportunità che possono venire dalle tecnologie digitali". Lo si
legge nel 'IV Rapporto Censis sull'avvocatura italiana 2019',
illustrato a Roma, questa mattina, durante un convegno promosso
dalla Cassa di previdenza forense, e discusso in una tavola
rotonda dal presidente dell'Ente pensionistico Nunzio Luciano,
dal presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf) Andrea
Mascherin, dal coordinatore dell'Organismo congressuale forense
(Ocf) Giovanni Malinconico, dal presidente dell'Associazione
italiana giovani avvocati (Aiga) Alberto Vermiglio e dal
segretario generale dell'Associazione nazionale forense (Anf)
Luigi Pansini. Nel rapporto con l'Europa, va avanti il dossier,
da parte dei professionisti si riscontra "un certo grado di
scetticismo: il 32,1% crede che non sia stato creato uno spazio
di collaborazione tra i diversi sistemi giuridici nazionali
guidato dalle Istituzioni comunitarie, mentre il 27,3% insiste
sulla necessità di rafforzare la condivisione degli interessi
degli avvocati come elemento di spinta nei confronti del
processo di integrazione europea". (ANSA).