(ANSA) - ROMA, 30 MAR - "Le indiscrezioni sul decreto in
arrivo da parte del ministero del Lavoro, che accorderebbe 600
euro per il solo mese corrente ad una vasta platea di avvocati,
ci mostrano, nelle bozze, un provvedimento che appare di entità
molto modesta", nonché "assolutamente inadeguato, in relazione
al numero complessivo dei professionisti in difficoltà". Ad
esprimersi così il coordinatore dell'Organismo congressuale
forense (l'Ocf, l'organo di rappresentanza politica
dell'avvocatura) Giovanni Malinconico, osservando come "siano
due, a nostro avviso, le criticità della misura, sulla quale
chiediamo di essere ascoltati quanto prima dal Governo. In primo
luogo, si tratta evidentemente di un intervento che, per poter
incidere seriamente, andrebbe reiterato. In secondo luogo - va
avanti la nota - colpisce un aspetto: il fatto che il beneficio
sarebbe concesso solo ai professionisti in regola con i
versamenti dei contributi alla Cassa di previdenza forense,
escludendo, cioè, tutti quei colleghi che si trovano nelle
maggiori difficoltà". Per il vertice dell'organismo degli
avvocati, dunque, "da un lato si crea un assurdo giuridico, nel
subordinare un contributo emergenziale, elargito con fondi
pubblici, al pagamento di contributi versati a una Cassa
privata. E, dall'altro, si taglia fuori proprio la fetta
dell'avvocatura che rischia di soccombere alla crisi. Si aiuta
chi, pure in difficoltà, può resistere, e si trascura chi con
l'emergenza sanitaria ha sofferto i danni maggiori", si legge,
in conclusione. (ANSA).