(ANSA) - ROMA, 19 MAG - "Oltre al danno, la beffa: i
commercialisti scoprono che nelle versioni ahimè ancora
ufficiose del decreto rilancio il mondo delle libere professioni
non esiste": lo si legge nella nota congiunta dei sindacati dei
commercialisti italiani (Adc, Aidc, Anc, Andoc, Fiddoc, Sic,
Unagraco, Ungdcec ed Unico). Gli iscritti alle Casse
previdenziali autonome, dunque, "sono stati arbitrariamente
esclusi dai soggetti beneficiari di una delle misure di sostegno
al reddito: non sono, infatti, più annoverati tra le attività
economiche che possono richiedere un contributo in conto
esercizio, commisurato alla riduzione effettiva del fatturato ad
aprile 2020, rispetto all'esercizio precedente. Oltre un milione
di donne ed uomini iscritti ad un albo professionale sono,
perciò, dimenticati, o peggio volutamente ignorati", va avanti
il comunicato. "Non chiediamo - scrivono le associazioni
rivolgendosi al premier Giuseppe Conte - scorciatoie o
privilegi. Al contrario, ci aspettiamo di essere trattati come
tutti gli imprenditori ed i lavoratori autonomi del nostro
Paese". (ANSA).