(ANSA) - ROMA, 20 MAG - "Il 400%, perché su un calo di
fatturato di 20.000 euro la differenza è di 3.000 euro". E'
questa, secondo Confprofessioni,la "clamorosa distanza che
separa gli imprenditori dai liberi professionisti nelle bozze
del decreto rilancio, che introduce un contributo a fondo
perduto per i soggetti esercenti attività d'impresa e di lavoro
autonomo e titolari di partite Iva". Dati alla mano, recita una
nota, la Confederazione delle varie categorie professionali "ha
calcolato che, a fronte di un calo di fatturato di 20.000 euro
il contributo a fondo perduto per artigiani e commercianti
ammonta a 4.000 euro, mentre per gli iscritti alle Casse
professionali e per i titolari di partita Iva iscritti alla
gestione separata Inps l'indennità crolla a 1.000 euro. E più
aumenta il calo dei fatturati, più si divarica la forbice", si
legge. "Se il testo in pubblicazione del decreto rilancio
confermasse quanto contenuto nelle bozze, si assisterebbe a una
grave discriminazione nei confronti dei professionisti. A parità
di danno subito (misurato dal calo del fatturato), infatti, gli
imprenditori potranno godere di ristori fino a 10 volte più alti
di quelli dei liberi professionisti iscritti alle Casse di
previdenza private - scrive il presidente di Confprofessioni,
Gaetano Stella - e i numeri, sembra, purtroppo, siano
inequivocabili, dimostrando la scarsa attenzione per i
professionisti di questo Paese". (ANSA).