(ANSA) - ROMA, 22 MAG - Le dichiarazioni del ministro
dell'Economia Roberto Gualtieri "denotano una preoccupante e
pericolosa approssimazione su un settore economico, quello degli
studi professionali, che occupa 900.000 lavoratori tra
dipendenti e collaboratori e muove un volume d'affari di circa
210 miliardi di euro all'anno. Un settore che investe e produce
ricchezza per il Paese. Ma anche un settore colpito duramente
dalla crisi economica, innescata dalla pandemia. Non vedo
differenze tra un imprenditore che per effetto del Covid-19 ha
subito un calo di fatturato e un dentista, un avvocato, un
architetto o un commercialista che per lo stesso motivo hanno
subito il medesimo danno. Due pesi, due misure». Lo dichiara il
presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, affermando che
sono "inaccettabili e superficiali" le parole dell'esponente
governativo, secondo il quale "i professionisti sono persone e
beneficiano delle indennità di 600 euro, quindi non hanno
diritto ai contributi a fondo perduto delle imprese", si
riferisce in una nota, su quanto detto l'intervista di ieri alla
trasmissione 'Piazza Pulita', nella quale Gualtieri "ha ribadito
l'esclusione di 2 milioni di liberi professionisti dai
contributi a fondo perduto per le imprese previsti dal decreto
rilancio". Per il vertice della Confederazione, "ci troviamo di
fronte a una visione ottocentesca dell'economia che inquadra
ancora il lavoro professionale con la lente delle corporazioni",
chiosa. (ANSA).