(ANSA) - ROMA, 07 APR - Il divieto di licenziamento "dovrebbe
essere attuato in maniera mirata, escludendo l'interdizione per
quelle aziende che non hanno utilizzato e non utilizzano gli
strumenti di sostegno al reddito", giacché "esistono diversi
settori e realtà che non hanno subìto cali dell'attività a causa
della pandemia, per i quali alla rigidità del divieto del
licenziamento non corrisponde il bilanciamento compensativo
pensato con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, ai quali
non hanno fatto ricorso". E' quanto sostenuto dal Consiglio
nazionale dei consulenti del lavoro, intervenuto oggi in
commissione Lavoro delle Camera su pandemia e disuguaglianze nel
mondo del lavoro. In queste circostanze, a giudizio dei
professionisti, "riconoscere la flessibilità organizzativa e
sottrarre le aziende al vincolo consentirebbe il loro esercizio
virtuoso, senza che da ciò discenda la negazione delle
necessarie tutele per quei lavoratori che dovessero essere
interessati dalla risoluzione del rapporto, perché sarebbero
comunque assistiti dal trattamento di tutela per la
disoccupazione involontaria (Naspi), unitamente alle misure di
politiche attive del lavoro il cui varo non è più differibile",
chiudono. (ANSA).