C'è preoccupazione all'Electrolux
di Porcia (Pordenone) dopo le assemblee di stamani in fabbrica
all'indomani dell'incontro del coordinamento nazionale in cui
sono stati prospettati ulteriori provvedimenti di diminuzione
temporanea della produzione, salvo attendersi un rilancio della
domanda globale nel secondo semestre dell'anno, in particolare
dall'autunno in poi.
L'incontro con l'azienda non ha soddisfatto i sindacati, né
in merito alle voci di una possibile vendita del gruppo, né per
il preoccupante calo di volumi, che a Porcia è sceso sotto i
700mila pezzi all'anno. "Si prospetta un mese di giugno tutto a
6 ore, con 2 ore di cassa integrazione ma ventilano anche dalle
3 alle 5 giornate di cassa integrazione collettiva - hanno detto
i sindacalisti al termine delle assemblee - La gente è
preoccupata per lo stipendio ma anche per i volumi e il futuro
di Porcia. Non ci tranquillizza nemmeno il no comment della
proprietà circa una possibile vendita della multinazionale ad
acquirenti asiatici".
I rappresentanti dei lavoratori hanno ricordato, inoltre, che
c'è una galassia di piccole aziende che vivono della fornitura a
Electrolux e che pagano lo scotto della diminuzione delle
commesse.
La tappa fondamentale per conoscere il futuro a breve e medio
termine dello stabilimento è l'incontro del 6 giugno tra azienda
e sindacati, i quali non escludono alcuna forma di protesta se
non scaturiranno elementi di garanzia per i lavoratori.
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