Durante l'edizione 2018 della Fiera
del Levante sono stati scoperti dai militari della Guardia di
Finanza 120 casi di "bagarinaggio", con il contestuale sequestro
di centinaia di titoli d'accesso venduti illecitamente.
I finanzieri, in divisa e in abiti borghesi, hanno assicurato
nei nove giorni della campionaria una costante attività di
vigilanza all'interno e all'esterno del quartiere fieristico,
soprattutto all'interno delle grandi aree adibite a parcheggio
ubicate nelle vicinanze degli ingressi "Edilizia" ed "Hall 20"
nonché all'interno dell'area portuale.
"Ogni gruppo di bagarini, da anni, - spiegano i finanzieri -
per la vendita dei titoli di ingresso della manifestazione
occupa la medesima zona come se questo modus operandi fosse
conseguente ad un preventivo accordo fra di loro".
I soggetti verbalizzati sono stati segnalati al sindaco di
Bari, autorità competente all'irrogazione della sanzione
amministrativa. I controlli hanno consentito di accertare che
parte dei biglietti illecitamente venduti dai "bagarini"
provenissero proprio da alcuni espositori presenti in fiera
"che, in luogo di distribuire a titolo di omaggio le cartoline
invito legittimamente in loro possesso per le specifiche
finalità commerciali, - dice la Gdf - hanno tentato di ottenere
un ulteriore guadagno vendendo illecitamente tali inviti agli
stessi bagarini/venditori abusivi".
L'attività di vigilanza è stata possibile anche grazie alla
collaborazione con l'ente Nuova Fiera del Levante.
"Interverremo in maniera decisa - dichiara il presidente,
Alessandro Ambrosi - sulle modalità di distribuzione e
pre-vendita dei ticket a prezzi agevolati. Il rispetto della
legalità e delle regole è un obiettivo da cui Nuova Fiera del
Levante non intende prescindere".
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