Lecce alla Sardegna Arena per
giocarsi la stagione. E Cagliari che però non vuole mollare la
presa. Primo per una (remota) possibilità europea. Secondo per
ottenere un bel piazzamento finale che migliori magari il nono
posto dei tempi di Allegri. A livello di motivazioni i pugliesi
sono favoriti. Ma Zenga non è d'accordo: "Quando hai il dovere
assoluto di rispettare i tifosi, la maglia e se stessi - ha
detto nella conferenza stampa della vigilia - non c'è bisogno di
fare grandi discorsi motivazionali ai giocatori: basta il lavoro
che ogni giorno facciamo in campo. Vero che il Lecce si gioca
tanto, ma per noi ci sono sette partite (e ventuno punti):
abbiamo il dovere di fare il massimo. Se rispettiamo noi stessi
e gli altri possiamo fare una buona partita. Il Lecce ha sempre
dato del filo da torcere a tutti, anche all'Atalanta nel 7 a 2
visto che all'intervallo erano in parità".
Zenga specializzato negli allenamenti con il gran caldo per la
sua precedente esperienza nei campionati in medio Oriente. "In
realtà la situazione non cambia tanto - ha spiegato - il
problema di questi incontri ravvicinati è che per un problemino
rischi di saltare due o tre partite".
Un pensiero all'allenatore avversario Fabio Liverani, che è
stato suo allievo: "lo ebbi al Palermo - ha raccontato Zenga -
ma er infortunato e l'ho visto giocare solo per otto minuti. Già
da allora aveva la testa da tecnico. Mi piace perché dopo un
inizio con qualche difficoltà si è ripreso bene. È uno tenace".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA