La Corte di Appello di Bari ha
assolto "perché il fatto non sussiste" l'ex funzionario della
Corte di Appello di Bari, attualmente in pensione, Angelo
Scivetti, accusato di aver chiesto prestazioni sessuali e denaro
ad una aspirante avvocatessa, promettendole in cambio - era
l'accusa - il superamento delle prove orali dell'esame di
abilitazione professionale. Il fatto contestato risale al 2014.
Scivetti, difeso dagli avvocati Mariano Fiore e Michele
Laforgia, in primo grado era stato condannato alla pena di due
anni di reclusione per tentata induzione indebita a dare o
promettere utilità, per aver tentato di indurre la donna - gli
contestava la Procura - a ripagare, con prestazioni sessuali o
con 10mila euro, l'aiuto che il funzionario avrebbe potuto
fornirle per superare il secondo step dell'esame da avvocato,
non accettato dalla candidata.
I giudici dell'appello hanno anche confermato l'assoluzione
del co-imputato, Alfredo Fazzini, difeso dall'avvocato Rosario
Cristini, che era ritenuto il tramite tra Scivetti e la donna.
In primo grado alla presunta vittima, costituita parte civile,
il Tribunale aveva riconosciuto il risarcimento danni
quantificato in 10mila euro. Con l'assoluzione sono state
revocate le statuizioni civili e la donna è stata anche
condannata al pagamento delle spese processuali.
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