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Giornalisti Mediterraneo: incontro, Islam e cristianità

Giornalisti Mediterraneo: incontro, Islam e cristianità

08 settembre 2017, 15:27

Redazione ANSA

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BARI - "Mediterraneo, il mare del dialogo. Cristianità, ebraismo e islam" è il tema che sarà affrontato oggi ad Otranto (Lecce), nell'ambito della 9° edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo. In Piazza del Popolo si aprirà un confronto tra Hassan Habouyoub, Ambasciatore del Regno del Marocco, Gaetano Dammacco, professore di Diritto ecclesiastico dell'Università degli Studi di Bari, Paola Moscardino, La7; e Zouhir Louassini, Rai News 24, coordinati da Vincenzo Sparviero, Gazzetta del Mezzogiorno. "Il problema reale oggi nel Mediterraneo - commenta Louassini - è questa specie di doppio linguaggio, o doppia narrativa, che si sta portando avanti. Qui in Occidente si racconta ciò che accade nel sud del Mediterraneo da un punto di vista, nel sud del Mediterraneo, invece, lo si racconta da un altro punto di vista. Invece di avvicinare i popoli, quello che stanno facendo i mass media è distanziare ancora di più le due parti del Mediterraneo, è questo il vero problema che noi dovremo affrontare d'ora in poi. I mass media sono certamente uno strumento di informazione ma dovrebbero avere anche la capacità di prendere in considerazione tutta la complessità della realtà in cui noi viviamo, cosa che non si sta facendo. Il giornalismo molte volte finisce col diventare un tifo per un punto di vista invece che uno strumento attraverso cui raccontare la realtà e la sua complessità". "Il dialogo dovrebbe essere inteso come uno strumento per la coabitazione delle differenze - commenta Dammacco - Le religioni sono alla base delle differenze culturali e comportamentali e delle diverse visioni della vita delle persone ma ritengo che nei valori supremi possano avere una sorta di convergenza. Questa convergenza significa poi rispetto dei diritti umani, rispetto della persona, tutela dei diritti di libertà, aspetti che possono essere sicuramente elementi di convergenza capaci di fondare il dialogo. Il dialogo dal mio punto di vista non è soltanto un modo di definire con buonismo le relazioni ma è uno strumento giuridico vero e proprio che ha le sue procedure, le sue regole e anche ovviamente le sue finalità e i suoi obiettivi".

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