(ANSA) - BARI, 16 GEN - "Calici stellari" in Puglia, con un
balzo in avanti delle enoteche negli ultimi 5 anni, dal 2012 al
2017, dell'11,5%. Secondo l'elaborazione dei dati di
Coldiretti/Camera di Commercio di Milano la crescita maggiore -
informa una nota di Coldiretti Puglia - si registra in provincia
di Foggia con un + 23,6%, seguita da Lecce con + 19,2, Taranto
con + 12,3% e Bari con + 6,3%. Dato negativo solo in provincia
di Brindisi che vede scendere il numero di enoteche da 47 a 45
punti vendita e di degustazione in 5 anni. "Oltre al balzo in
avanti dell'export, trend in continua crescita, si stima che il
vino offra durante l'anno straordinarie opportunità di lavoro -
dice il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - tra
quanti sono impegnati direttamente in vigne, cantine e nella
distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di
servizio e nell'indotto che si sono estese negli ambiti più
diversi. Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e
dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del +
122% (fonte UIV), rappresentando il 40% della produzione
nazionale con oltre 1 milione di bottiglie l'anno. In sintesi 1
bottiglia su 4 di rosé 'Made in Italy' è pugliese". Sempre i
rosati "fanno registrare una crescita dei consumi superiore al
13%, in controtendenza rispetto al dato generale, secondo il
quale negli ultimi 50 anni il consumo di vino è sceso da 70
litri pro capite all'anno a 36-37 litri e la media continua a
scendere dell'1% annuo". Nel 2017 si registrano negli acquisti
delle famiglie un +5% per i vini Doc, mentre le Igt salgono del
4% e gli spumanti addirittura del 6%. Dopo aver conquistato bar
e ristoranti, si registra complessivamente - sempre secondo
Coldiretti - "un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con
una profonda svolta verso la qualità come dimostra il fatto che
a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%)". "E' il
risultato di un mix vincente di fattori - aggiunge Angelo
Corsetti, direttore Coldiretti Puglia - che partono dalle
potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando per
le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla
lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni
ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in
tecnologia e sulla promozione, e grazie anche a un ponderoso
sistema di controlli che il settore si è dato in Italia".(ANSA).