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Migranti: comitato contro Cpr a Macomer

Migranti: comitato contro Cpr a Macomer

"Ennesima scelta scellerata per la sicurezza"

NUORO, 20 ottobre 2017, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo il vertice in Prefettura a Cagliari, che ha sancito l'apertura del Centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) a Macomer, nella cittadina del Marghine nasce il comitato contro la struttura che sorgerà nell'ex carcere. Un gruppo di cittadini indipendenti, appoggiati anche da Destra sociale Sardegna, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Movimento Cristiano Forza Popolare, Riformatori e Movimento Zona Franca, ha fondato il comitato per contrastare, spiegano, "questa ennesima scelta scellerata per la sicurezza della nostra città".

"Un sindaco diligente e rispettoso della sua comunità mai avrebbe sottoscritto accordi vincolanti per il nostro territorio a poco più di sei mesi dalla scadenza del proprio mandato - scrivono i componenti del comitato - vincolando così il suo successore e la comunità a fare i conti con una bomba sociale che potrebbe creare gravissimi problemi in tema di sicurezza". "Se il sindaco avesse optato per un referendum consultivo, avrebbe capito che la cittadinanza non desidera il Cpr - ammoniscono i detrattori - La vecchia casa circondariale di Bonu Trau non è adatta ad ospitare i clandestini algerini in attesa di rimpatrio, motivo per cui il primo cittadino ha annunciato importanti lavori di adeguamento per 2,5 milioni di euro".

"Macomer - attacca ancora il comitato - non è sede di porti ed aeroporti, luogo ultimo destinato al rimpatrio. Inoltre il Cpr non produrrebbe quell'indotto economico come il sindaco va dicendo: sarebbero solo poche buste paga affidate non si sa bene a chi".  I contrari all'apertura del centro dicono poi di non credere alle rassicurazioni della Prefettura sul fronte sicurezza: "Gli eventuali ospiti della struttura si ritroverebbero in una condizione di semplice fermo amministrativo e non di detenzione: possono lasciare il centro per visite sanitarie, incontri con i loro legali e trasferte verso i tribunali competenti, con il conseguente rischio di evasione e libera circolazione per le strade".
   

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