Franco Giuli espone le sue opere a palazzo Riso, sede del Polo museale regionale d'arte contemporanea di Palermo. La mostra, che s'intitola "Strutture e spazi di superficie" ed è a cura di Bruno Corà, propone una selezione del lavoro di questo artista (Cerreto d'Esi Ancona 1934) che indaga, da oltre un trentennio, le potenzialità di materiali di produzione industriale. Giuli piega il cartone da imballaggio alle esigenze espressive di un gioco costruttivo in cui l'esperienza visiva coincide col progetto. Sono opere apparentemente fredde, ma le superfici incise e tormentate che sostengono le forme geometriche, rigorose e cromaticamente essenziali, sono racconti di storie perdute nel tempo e nello spazio. E' un'esperienza, la sua, che si rifà a due grandi momenti dell'arte del novecento: la sperimentazione materica e le geometrie costruttive di un nuovo universo. Giuli è un figlio delle avanguardie del secolo scorso, ma è soprattutto un interprete sensibile della grande arte italiana, che vede negli spazialismi di Fontana e nelle materie combuste di Burri un riferimento costante. A palazzo Riso, oltre alla produzione recente, sono esposti i lavori degli inizi di questa ricerca sull'essenzialità dei materiali, che si colloca negli anni '70 e prosegue declinata con tensione poetica fino ai giorni nostri.
La mostra è aperta fino al 30 novembre.
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