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Teatro: Angelo Sicilia racconta storia piccolo Di Matteo

Teatro: Angelo Sicilia racconta storia piccolo Di Matteo

Il 27 aprile alla sede Rai spettacolo regista e puparo antimafia

PALERMO, 20 aprile 2018, 17:20

Redazione ANSA

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Angelo Sicilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Angelo Sicilia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Angelo Sicilia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nuovo spettacolo per Angelo Sicilia, drammaturgo e regista palermitano da sempre schierato in prima linea nella lotta alla mafia e nella diffusione della legalità nelle scuole attraverso i suoi spettacoli dei "pupi antimafia" che raccontano le gesta di chi è caduto combattendo contro cosa nostra. Il 27 aprile alle ore 18 presso l'Auditorium della Rai di Palermo con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, ci sarà la prima nazionale del suo ultimo spettacolo che narra le vicende del piccolo Giuseppe Di Matteo, con una drammatizzazione dal titolo: "Non mi piace il buio. Prigionia e morte di Giuseppe Di Matteo". Lo spettacolo è una trasposizione con i pupi della storia di Giuseppe Di Matteo, adolescente figlio di un mafioso pentito di Altofonte, rapito ed ucciso dai mafiosi guidati dall'ala stragista di Cosa Nostra. Tratto dal libro "Il giardino della memoria" di Martino Lo Cascio, lo spettacolo narra la vicenda tragica del sequestro durato oltre due anni, la carcerazione, le speranze e la morte del giovane Giuseppe, sciolto in una vasca di acido nitrico dai killer più efferati di cosa nostra. "E' stato molto doloroso e assieme complesso mettere in scena questo spettacolo - ha commentato il regista e puparo Angelo Sicilia - che colpisce per la grande umanità dei dialoghi e assieme per l'efferatezza della mafia. È uno spettacolo dentro lo spettacolo. Da un lato troviamo le paure di un bambino, ridotto ad una solitudine totalizzante, rinchiuso in un piccolo vano per anni impossibilitato perfino a camminare e dall'altro le parole dei suoi assassini che narrano la vicenda con una freddezza criminale. Uno spettacolo che emoziona e che lascia impietriti dinanzi alla crudeltà umana".
   

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